Dopo sei anni l’Italia torna ad essere il primo partner commerciale dell’Ue. Lo certificano i dati Eurostat che riporta, nei suoi ultimi dati sull’andamento del commercio dei paesi membri, un volume d’interscambio record di 1,2 miliardi di euro con Teheran.
L’ufficio statistico dell’Ue a Bruxelles testimonia che nel 2011, il volume d’interscambio Iran-Italia aveva raggiunto la cifra “strategica” di 7 miliardi di dollari. Nel 2013, però tale volume crollò a 1,3 mld di euro perchè intanto, nel 2012, erano scattate contro Teheran le sanzioni della comunità internazionale per via del programma nucleare. A seguito dell’accordo del 2015, e l’implementazione di esso a partire da gennaio 2016, le due nazioni si sono date da fare per tornare al “periodo aureo”; e così tra il 2015 ed il 2016, il volume degli scambi tra Iran e Italia è aumentato del 200%; per il primo trimestre 2017, infine, è uscito il dato di 1,2 miliardi di euro; 800 milioni sono le esportazioni iraniane in Italia mentre la metà, 400 milioni, le esportazioni italiane in Iran.
In seconda e terza posizione, in Europa, per quanto riguarda gli scambi con l’Iran, non potevano che esserci le due potenze economiche, ossia Francia e Germania. Negli ultimi anni, soprattutto quelli delle sanzioni, la Germania era rimasta un grande partner commerciale dell’Iran ed ora, si vede che “sta subendo l’iniziativa” di italiani e francesi, attivatisi nel mercato iraniano.
Nel 2019, prevede SACE, le esportazioni dell’Italia verso l’Iran dovrebbero raggiungere il massimo, raggiunto nel 2005, durante il governo di Seyyed Mohammad Khatami, con una cifra compresa tra i 2,5 e i 2,6 miliardi di euro. Nel mercato iraniano, comunque, l’Italia ha dei concorrenti forti; oltre a Francia e Germania, ci sono Cina, India, Russia e Brasile che non hanno lasciato il paese nel periodo delle sanzioni ritagliandosi una posizione davvero importante. Secondo gli studi della SACE, i settori petrolifero, difesa, automotive, edilizia residenziale, meccanica strumentale, infrastrutture e turismo sono i settori che presentano le opportunità migliori di collaborazione.
Oggi la notizia che tutte le aziende aspettavano. Secondo il quotidiano economico iraniano “Finantial Tribune” il ministro dell’Economia iraniano Masoud Karbasian, ha incontrato a Washington il suo omologo Pier Carlo Padoan dove hanno discusso sulla necessità di fissare i termini di prossimi accordi bilaterali, per aprire le linee di credito ed avviare i grandi progetti di investimento italiani in Iran. La notizia era attesa da tempo perchè darebbe finalmente il via ai grandi progetti per i quali sono stati firmati vari memorandum di intesa dopo l’accordo sul nucleare. Dall’ingegneria alle miniere, dalla cantieristica alla siderurgia, dalle ferrovie al petrolio. Gli accordi con l’Iran vedono un solo ostacolo, l’accordo sul nucleare con gli Usa. Il presidente Trump non ha certificato il rispetto dell’accordo sul nucleare da parte dell’Iran, e ha suggerito al Parlamento di rivedere la legge interna americana che regola l’applicazione dell’intesa da parte degli Usa, aprendo alla possibilità di nuove sanzioni. Il principale ostacolo al via libera agli accordi presi era dato proprio dalla mancata firma di un accordo complessivo tra i due ministeri e la Banca Centrale iraniana, con la Sace che prevede anche l’apertura di un ufficio a Teheran.