Spero che il provvedimento” sullo ius soli “possa essere approvato. La scelta, politicamente, e’ drammatica: fare una cosa utile o fare una cosa popolare, soprattutto in vista delle prossime elezioni. Il dubbio e’ legittimo, ma e’ il coraggio di fare la cosa giusta a fare la differenza tra un politico che guarda al futuro e uno che guarda solo ai sondaggi”. Lo afferma, parlando a Camogli, il presidente del Senato Pietro Grasso secondo cui il ddl, se approvato, rendera’ “il nostro Paese piu’ forte e sicuro”. “Il provvedimento, ora in seconda lettura in Senato, intende modificare il meccanismo che gia’ conferisce, su richiesta, la cittadinanza ai figli di stranieri nati e vissuti sul nostro territorio solo al compimento del diciottesimo anno di eta’. Nello specifico verrebbero introdotte altre due modalita’ – il cosiddetto “Ius soli temperato” e lo “Ius culturae” – modificando una legge che, al momento, e’ tra le piu’ restrittive in Europa. Occorre fare chiarezza”, spiega Grasso che sottolinea”: “Quando si parla di “Ius culturae” si intende che potranno richiedere e ottenere la cittadinanza le ragazze e i ragazzi che abbiano frequentato, con successo, un ciclo scolastico di almeno cinque anni o un percorso di formazione in Italia. Si fa ancora piu’ confusione sulla differenza tra “Ius soli” – mai ipotizzato per il nostro Paese – e “Ius soli temperato”, che prevede che possa diventare italiano chi e’ nato nel nostro Paese da genitori stranieri dei quali almeno uno sia in possesso del diritto di soggiorno permanente, se cittadino comunitario, o del permesso di soggiorno di lungo periodo se extracomunitario”. “Chi parla di regalare la cittadinanza e’ evidente che o non conosce o strumentalizza il tema”, osserva il presidente del Senato.