Finora è stato scritto molto su quello che c’è da sapere sul diritto di cittadinanza, soprattutto ci sono 800 mila bambini, figli di immigrati, che pensano e parlano italiano ma che non sono italiani e stanno aspettando il riconoscimento dei loro diritti. A questo punto sento la necessità di pormi delle domande che possano far riflettere al di là di ogni questione politica e legislativa.
Per quale motivo una persona che nasce sul territorio italiano da genitori stranieri deve attendere il compimento della maggiore età per ottenere la cittadinanza?
Per quale motivo il destino di una persona che vive, cresce, studia nel luogo dove è nato, deve essere legato al permesso di soggiorno dei genitori?
Come facciamo a spiegare a un minorenne nato o cresciuto in Italia, da genitori immigrati, che deve lasciare l’Italia che sente come sua patria, per andare in un paese dove si sente o viene ad essere considerato uno straniero e di cui molto probabilmente non conosce neanche la lingua?
Non devo essere io a rispondere a queste domande ma la risposta è nella la coscienza delle persone che leggeranno…
Paola Urbani