Kiev e Mosca si incontrano in Bielorussia anche se i toni rimangono minacciosi

Da quando e’ calata l’oscurita’ a Kiev le sirene hanno continuato ad essere azionate a ripetizione, avvertendo la popolazione di possibili bombardamenti russi. La guerra continua cruenta, nonostante una flebile speranza possa essere nutrita oggi con l’incontro tra le delegazioni di Kiev e Mosca programmato ai confini con la Bielorussia. Il presidente bielorusso Lukashenko ha dato ampie garanzie sulla sicurezza per la delegazione ucraina.

Le ore seguenti all’annuncio dell’incontro

Putin definisce “illegittime” tutte le sanzioni prese dall’Ue contro di lui e getta nel panico Usa e Ue con la notizia di aver attivato l’allerta del sistema difensivo nucleare russo, mentre gli ucraini chiedono ai partner europei di inasprire le misure anti-Mosca e di attivare un embargo immediato su petrolio e gas russi.

A poche ore dall’incontro Kiev ha enfatizzato i successi ucraini: “Putin non e’ riuscito a raggiungere nessun obiettivo strategico. Nessuna grande citta’ e’ in mano loro, la Russia ha perso 4.300 uomini“.

Mosca ha risposto con uguale tono accusando l’esercito ucraino di aver usato munizioni caricate con il fosforo alla periferia di Kiev.

Sulla minaccia nucleare la Casa Bianca ha subito stigmatizzato: “Putin fabbrica minacce“. L’allerta nucleare e’ un modo per “mettere pressione” alla delegazione ucraina, commenta il ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba che aggiunge: “Se Putin usa le armi contro di noi sara’ una catastrofe per il mondo”.

Questa guerra e’ responsabilita’ di Putin”, incalza il segretario della Nato Stoltenberg che critica la “retorica aggressiva” di Mosca.

Il Pentagono, invece, assicura che gli Usa “possono difendersi e difendere gli alleati“. Intanto, l’Ue si prepara all’arrivo di “milioni di rifugiati” come avverte la commissaria agli Affari Interni, Ylva Johansson, al Consiglio straordinario dei ministri dell’ Interno Ue che si e’ riunito per discutere dell’emergenza visto che in tre giorni di guerra “almeno 300 mila ucraini sono entrati nell’Ue”. “E’ il momento giusto per usare la direttiva per la protezione temporanea” e’ il suo appello. Una direttiva mai applicata e alla quale non partecipa la Danimarca.

Nel frattempo la Nato rafforza il sostegno militare all’Ucraina con l’invio di centinaia di missili e migliaia di armi anti-carro, mentre dal Giappone arrivano a Kiev 100 milioni di dollari. L’Italia, che per ora si dice al sicuro dalla minaccia di una carenza di gas, anche perche’ l’Algeria dice di essere pronta a mandare in Europa il suo gas attraverso il nostro Paese, sta predisponendo un provvedimento, oggi all’esame del Cdm, per inviare mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari al governo ucraino e per consentire “una maggiore flessibilita’ nell’uso delle diverse sorgenti di energia elettrica del Paese, come le centrali a carbone.

Le reazioni dell’Occidente

La Casa Bianca ha chiesto alla Cina di condannare l’invasione russa dell’Ucraina. “Questo non e’ un momento per stare in disparte“, ha dichiarato alla Msnbc la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, “questo e’ un momento per essere chiari e condannare le azioni del presidente Putin e della Russia che invade un Paese sovrano“.

Kiev “e’ una di noi e la vogliamo nell’Ue”, ha detto ieri la presidente della Commissione europea Von der Leyen. “Temiamo che Mosca non si fermi all’Ucraina e che l’influenza russa possa espandersi su Moldavia e Georgia, con un impatto sui Balcani occidentali“, afferma l’alto rappresentante Ue per la Politica estera Borrell.

L’Unione europea adotterà sanzioni anche contro la Bielorussia di Aleksander Lukashenko per l’aggressione militare russa, di cui è complice, contro l’Ucraina. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con una dichiarazione videotrasmessa ieri pomeriggio a Bruxelles, insieme all’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue. L’Ue “prenderà di mira l’altro aggressore in questa guerra: il regime di Lukashenko, che è complice di questo feroce attacco contro l’Ucraina”, ha annunciato von der Leyen. “Colpiremo il regime di Lukashenko con un nuovo pacchetto di sanzioni: introdurremo misure restrittive nei confronti dei loro settori più importanti. Ciò fermerà le loro esportazioni di prodotti dai combustibili minerali al tabacco, legname, cemento, ferro e acciaio“. Inoltre, ha aggiunto von der Leyen, “estenderemo anche alla Bielorussia le restrizioni all’esportazione che abbiamo introdotto sui beni a duplice uso per la Russia. Ciò eviterà anche qualsiasi rischio di elusione delle misure che abbiamo preso contro la Russia“. Infine, ha concluso la presidente della Commissione, “sanzioneremo i bielorussi che aiutano lo sforzo bellico russo”.

E’ inimmaginabile pensare a ripristinare le relazioni con la Russia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a Che tempo che fa. “Tutti i leader occidentali hanno provato a negoziare con Putin, io stesso sono andato da Lavrov. Quando ha deciso di invadere l’Ucraina l’ha fatto non perche’ sono falliti i negoziati ma perche’ era terminata la tregua olimpica, altrimenti l’avrebbe fatto anche prima”.

Aumentano le restrizioni

Spazio aereo chiuso ai voli russi da diversi paesi europei, compresa l’Italia con l’Ue che valuta anche lo stop alle navi. Atteso per oggi l’ok formale di Bruxelles all’esclusione di alcune banche russe dal sistema Swift (tranne le banche che trattano gli scambi commerciali con il gas). Migliaia sono le persone scese nelle piazze delle capitali di tutto il mondo, in difesa della pace, mezzo milione di persone in Germania e in Russia (dove però sono stati arrestati in 4500).

Kiev e Mosca si incontrano in Bielorussia anche se i toni rimangono minacciosi