Kim Jong-un era presente durante il lancio di “vari veicoli di attacco a lungo raggio”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord, “Korean Central News Agency” (Kcna”) Kim ha sottolineato la necessità di rafforzare le capacità difensive del paese “di condurre compiti di combattimento e mantenere una piena postura bellica, per far fronte adeguatamente a qualunque emergenza come richiesto dalla situazione del momento”.
L’intelligence Usa ha poi confermato il lancio di “diversi missili balistici”.
Il lancio sarebbe avvenuto alle ore 16.30 di ieri – ora locale – da Sino-ri, località sita circa 77 chilometri a nord-ovest di Pyongyang, nella provincia di Pyongan Settentrionale. La nota dello stato maggiore sudcoreano parla di “diversi proiettili” lanciati dalla provincia nordcoreana occidentale “verso est”. A Sino-ri si trova una base missilistica nordcoreana preposta al lancio di missili balistici a medio raggio Nodong. E’ probabile che i missili abbiano sorvolato il territorio nordcoreano per poi inabissarsi nel Mar del Giappone.
Il ministero della Difesa della Corea del Sud ha annunciato che il test di lancio di armi tattiche effettuato dalla Corea del Nord lo scorso 4 maggio ha impiegato anche in nuovo tipo di “arma guidata”. Seul non ha parlato apertamente di un “missile balistico”, probabilmente nel tentativo di evitare un ulteriore aumento della tensione nella Penisola. Il collaudo di armi tattiche da parte di Pyongyang costituirebbe infatti, almeno in parte, una risposta a un collaudo del sistema di difesa balistica Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) effettuato da Usa e Corea del Sud la scorsa settimana, e duramente contestato da Pyongyang.