(di Alessandro Rugolo) Qualcuno ricorderà che l’estate scorsa il presidente Trump ha annunciato la promozione ad Unified Combatant Command dello USCYBERCOM, dando di fatto il massimo riconoscimento possibile alla nuova dimensione di combattimento: il cyberspace. Abbiamo anche visto come il resto del mondo si stia muovendo verso una riorganizzazione che tenga conto delle nuove accresciute minacce, sia procedendo alla stesura di documenti di policy nazionale (è il caso dei documenti di strategia cyber della Cina, Giappone, Russia e Italia che in qualche modo abbiamo trattato…) sia stringendo rapporti di collaborazione o procedendo alle modifica organizzativa necessaria ad affrontare i nuovi trend.
Ma cosa sta facendo, nel mentre, la Germania?
È dell’anno scorso la notizia che la Germania ha nominato il primo generale responsabile del settore Cyber. Si tratta del generale Ludwig Ruediger Leinhos, nominato comandante del “Kommando Cyber und Informationsraum – KdoCIR” a partire dal 1 aprile 2017.
Il comando Cyber dovrebbe raggiungere la Final Operational Capability (FOC) nel 2021, ma data la continua crescita della minaccia è verosimile che la Germania acceleri i suoi piani.
I dati ufficiali parlano di più di 300.000 attacchi cyber condotti contro la Germania nel solo anno 2017. A favore del possibile cambio di passo per il raggiungimento della FOC gioca anche il recente attacco massivo dello scorso marzo 2018, quando le reti interne governative (IVBB) sono state oggetto di un massiccio attacco cyber attribuito variamente al gruppo hacker noto come Snake o al più noto filorusso Fancy Bear, ma ad oggi non vi sono certezze.
Alcune brevi considerazioni…
- Il cyber command tedesco non è un giocattolo. Nel solo anno 2017 sono stati investiti 2,6 miliardi di euro e il ministro della Difesa Ursula von der Leyen ha affermato che molti più fondi saranno necessari per attirare le menti più brillanti del settore. Questo fa capire come siano inutili quei semplici esercizi di pensiero cui siamo abituati che concludono normalmente con affermazioni del tipo: “senza oneri aggiuntivi per lo Stato”. In Germania sembra che abbiano ben chiari i costi da sostenere per avere una organizzazione efficiente ed efficace, infatti la creazione della nuova organizzazione si basa su investimenti economici e di personale.
- Il settore militare tedesco potrebbe richiedere finanziamenti per 41,5 miliardi di euro nel 2019, con un incremento del 12 percento rispetto all’anno in corso. Questo significa un investimento superiore all’1 % del PIL.
- Il Ministero dell Difesa ogni anno necessita di circa 70 specialisti ogni anno per il settore e ha istituito un corso presso la Bundeswehr University di Monaco. Questo consentirà, unitamente ad altre forme di reclutamento, di raggiungere il numero di 15.000 cyber soldati previsto per il 2021. Occorrerà poi capire come mantenere “giovani” i cyber soldati e come assicurarsene la fedeltà.
fonte http://www.difesaonline.it/evidenza/cyber/anche-la-germania-ha-la-sua-quarta-forza-armata