Il capitolo Recovery Fund si preannuncia ostico e di non facile e breve soluzione per via dei veti incrociati di Ungheria, Olanda e Polonia. In soccorso la Bce potrebbe acquistare titoli di stato fino a metà 2022.
La Stampa riporta le indiscrezioni raccolte da Bloomberg secondo cui la prossima riunione del Consiglio direttivo della Bce, prevista per il 10 dicembre, potrebbe estendere gli stimoli, oltre all’incremento di 500 miliardi del piano di marzo scorso.
La preoccupazione è alimentata dalla situazione di alcuni paesi Ue, Italia compresa dopo che l’agenzia Fitch ha confermato il rating a Bbb- del nostro Paese, mantenendo invariato l’outlook.
Un giudizio impietoso che prevede per pil italiano una brusca contrazione del 9, 1% nel 2020, per poi rimbalzare nel 2021 e nel 2022 quando crescerà rispettivamente del 4, 5% e del 4, 3%. Una ripresa così lieve per cui il Pandemic emergency purchase programme (Pepp) dovrà essere rimesso in corsa con nuovi fondi, almeno fino al 2022.
Nella pre-riunione di ieri i governatori delle banche centrali nazionali hanno sollecitato (Italia e Spagna in prima fila) di incrementare i fondi del Pepp allungandone la portata temporale. Il programma conta su 1.350 miliardi di euro, coi quali comprare bond sovrani, asset-backed security (Abs), carta commerciale, obbligazioni societarie e covered bond. Che pero diventeranno 1.850, come stimato da Goldman Sachs, Ubs e Allianz.
Il PEPP
l programma è stato presentato al mondo dalla Banca Centrale Europea nel corso di una riunione straordinaria convocata il 18 marzo scorso. In quell’occasione la BCE ha nominato per la prima volta il PEPP.
Non è altro che un semplice programma di acquisto di titoli sia del settore pubblico che del settore privato, dal valore complessivo di 1350 miliardi di euro.
Il PEPP andrà avanti fino a fine dell’anno e includerà tutti gli asset già reputati ammissibili nell’ambito del PAA.
Il programma è stato concepito per avere una durata limitata nel tempo. Come confermato dalla BCE durante la presentazione del programma, il PEPP sarebbe dovuto terminare a fine anno o almeno fino a che la fase più critica dell’emergenza COVID-19 non sarebbe stata alle spalle. Una durata che oggi, infatti, si vuole prolungare.
L’obiettivo della presidente della Bce Christine Lagarde è quello di frenare il tracollo economico dell’Eurozona, travolta come il resto del globo dalla pandemia. Con il nuovo programma di acquisto titoli, la Banca Centrale Europea ha cercato di garantire ancora una volta la trasmissione della sua politica monetaria a tutte le componenti del sistema finanziario e a ogni singolo membro della zona euro.