Si fa sempre più duro il confronto a distanza tra Donald Trump e Recep Tayyp Erdogan.
Il presidente turco infatti, ignorando i suggerimenti della Tusiad, la Confindustria turca, che lo invitava ad abbassare i toni dello scontro con Washington ed ad alzare i tassi di interesse per frenare la svalutazione della lira, ha firmato il decreto che rialza i dazi su alcuni prodotti di importazione Usa tra i quali automobili (del 120%), alcol (140%) e tabacco (60%), e anche riso e creme solari. Lo riferisce l’agenzia Anadolu.
Fuat Oktay, vicepresidente turco, commentando la decisione del suo governo a spiegato che “il rialzo è per contrastare l’attacco deliberato dell’amministrazione Usa alla nostra economia”.
Ruhsar Pekcan, ministro del Commercio di Ankara, ha riferito che il raddoppio dei dazi turchi su 22 tipi di prodotti ammonta a 533 milioni di dollari. La portavoce del ministro ha poi aggiunto che la Turchia “continuerà a proteggere i diritti delle compagnie turche e risponderà” nei confronti di azioni inique degli Usa.
Non si è fatta attendere la reazione della Casa Bianca. Sarah Sanders, portavoce della Casa Bianca commentando la decisione di Erdogan ha detto: “Le tariffe della Turchia sono certamente spiacevoli e un passo nella direzione sbagliata. Le tariffe imposte dagli Usa alla Turchia sono al di fuori dell’interesse nazionale e non sono una ritorsione”.