In soli quattro minuti, un computer quantistico cinese risolve un problema che avrebbe richiesto miliardi di anni ai supercomputer classici
La corsa al futuro accelera: la Cina in pole position nella rivoluzione quantistica
di Antonio Di Ieva
Immagina di affrontare un calcolo così complesso che, anche con il supercomputer più potente al mondo, richiederebbe miliardi di anni per essere completato. Ora, immagina che lo stesso calcolo venga risolto in appena quattro minuti. Questo è esattamente ciò che i ricercatori cinesi hanno ottenuto con Jiuzhang, un prototipo di computer quantistico basato su fotoni da 76 qubit. Questo straordinario risultato segna un passo significativo verso la supremazia quantistica, un traguardo in cui i computer quantistici superano le capacità dei loro omologhi classici.
Jiuzhang prende il nome da un antico testo matematico cinese e rappresenta una pietra miliare nell’informatica quantistica. Utilizzando una tecnica chiamata “campionamento del bosone gaussiano”, il sistema è in grado di rilevare e contare fotoni con una precisione senza precedenti. Per contestualizzare, mentre i supercomputer classici possono gestire il campionamento di circa cinque fotoni, Jiuzhang è riuscito a contarne fino a 76, un salto impressionante che evidenzia la potenza della tecnologia quantistica.
Ma cosa significa tutto ciò per il futuro? Oltre a rappresentare una conferma teorica delle capacità dei computer quantistici, il campionamento del bosone gaussiano ha potenziali applicazioni pratiche in diversi campi. Ad esempio, potrebbe rivoluzionare la chimica quantistica, permettendo simulazioni molecolari più accurate e veloci, accelerando la scoperta di nuovi materiali e farmaci. Inoltre, potrebbe contribuire allo sviluppo di un Internet quantistico su larga scala, garantendo comunicazioni ultra sicure basate sui principi della meccanica quantistica.
È importante sottolineare che, sebbene i computer quantistici come Jiuzhang siano ancora solo prototipi, i loro progressi stanno rapidamente avvicinando l’era in cui tali macchine potranno affrontare problemi reali che oggi sono irrisolvibili per i computer tradizionali. La Cina, con questo risultato, si posiziona in prima linea nella corsa globale all’informatica quantistica, sfidando giganti tecnologici come Google, il cui processore Sycamore aveva precedentemente rivendicato la supremazia quantistica nel 2019.
In conclusione, l’impresa raggiunta da Jiuzhang non è solo una vittoria per la comunità scientifica cinese, ma rappresenta un balzo in avanti per l’intera umanità verso un futuro in cui i limiti computazionali attuali potrebbero essere superati, aprendo la strada a innovazioni e scoperte oggi inimmaginabili.
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