La Cina ha lanciato una piattaforma, che include un’app mobile, che consente al pubblico di segnalare “rumors online” e persino di utilizzare l’intelligenza artificiale per identificare segnalazioni false. Al contempo, Pechino abbatte i contenuti socialmente destabilizzanti.
Il lancio della piattaforma arriva mentre Pechino intensifica gli sforzi per sorvegliare Internet, in particolare i social media utilizzati dagli utenti per discutere di politica e altri argomenti sensibili, nonostante ci sia una rigorosa censura.
Oltre a un sito Web, la piattaforma Piyao – che significa “confutare le voci” – ha anche un’app per dispositivi mobili e account di social media con i giganti dei social media Weibo e WeChat.
Attraverso questi canali, Piyao trasmetterà notizie “reali”, ricavando segnalazioni da media statali, giornali locali controllati dal partito e varie agenzie governative.
In un video promozionale del lancio sul suo sito web Piyao ha detto: “i rumors violano i diritti individuali, creano panico sociale, causano fluttuazioni nei mercati azionari, hanno un impatto sulle normali operazioni commerciali, attaccano apertamente i martiri rivoluzionari”.
I dati ufficiali mostrano che le autorità di regolamentazione di Internet, a luglio, hanno ricevuto 6,7 milioni di segnalazioni su informazioni illegali e false, con la maggior parte dei casi provenienti da Sina che possiede Weibo, Tencent che possiede Wechat, Baidu e Alibaba.
Le leggi cinesi impongono che chi mette in giro voci non veritiere, possa essere accusato di diffamazione e possa rischiare fino a sette anni di prigione. Potrebbe incorrere in pene detentive anche chi pubblica online contenuti non veritieri, post visitati da 5.000 utenti o che vengono ripubblicati più di 500 volte.
Piyao ha integrato oltre 40 piattaforme locali di confutazione delle voci e utilizza l’intelligenza artificiale per identificare le voci. La piattaforma opera sotto la guida di 27 dipartimenti governativi, tra cui la Central Party School, che forma i funzionari in aumento e un potente organismo di pianificazione, la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma.
I media cinesi riportano regolarmente – e respingono – le voci popolari che circolano online, anche se generalmente menzionano solo argomenti che riguardano problemi riguardanti i funzionari locali corrotti allarmi sanitari
Il presidente Xi Jinping ha detto, l’anno scorso, che la Cina costruirà uno spazio Internet “pulito e chiaro”.