Il nuovo presidente cinese Xi Jinping è stato messo dal XIX Congresso cinese allo stesso livello di Mao Zedong.
Vi sarà un nuovo Politburo per la guida del paese nei prossimi cinque anni. Il fatto più interessante è che non è stato nominato un successore di Xi Jinping e questo, darà campo libero all’attuale leader per il prossimo congresso cinese del 2020.
In Cina è in corso un grande cambiamento sociale, economico e diplomatico, la gestione del quale è sia complicato che complesso.
La risposta del Congresso cinese è stata chiara: non si cambiano i generali durante la battaglia, la continuità del governo è il miglior antidoto nei critici periodi di transizione.
I risultati raggiunti fino ad ora da Xi Jinping sono ritenuti soddisfacenti dal Paese, la postura passiva sia in Asia sia nel Pacifico sta facendo crescere la percezione internazionale del Paese come nazione pacifica, dedita allo sviluppo interno, grande sostenitore della globalizzazione, al pari di altri paesi ad eccezione degli USA.
Il nuovo protezionismo di Trump, è avversato dalla Cina e Washington è isolata sulle direzioni assunte per i trattati sul libero commercio, NAFTA in primis, che scontenta Messico e Canada e TPP, a seguire, che scontenta Giappone , peraltro, ricaduto nel malessere economico.
Per l’Europa, la nuova politica Americana ha favorito il maggior avvicinamento della Germania alla Cina cui vorrebbe accodarsi la Russia.
Per i fatti di casa, la Corea del Nord gode del supporto cinese e russo ed è diventata potenza nucleare: manca solo qualche dettaglio.
Alla Cina interessa solo la direzione della politica americana con meno enfasi sulla globalizzazione ma più attenzione sulla politica economica e soprattutto finanziaria.
I due paesi sono sicuramente in rotta geopolitica ma, sono fortemente legati economicamente e interdipendenti.
Il mercato principale per la Cina sono gli USA e la Cina è il paese ove gli USA investono di più.
Trump vorrà ridiscutere i termini degli accordi commerciali ma, troverà ancora Xi Jinping che è diventato, di fatto, il custode delle tradizioni diplomatiche tra i due paesi.
Sotto il profilo militare, la Cina sta crescendo e il modello è quello Americano: potenza nucleare basata sulla triade, anche se il numero delle testate è di molto inferiore (250 circa) a quelle russe e americane (7400 circa).
La Cina ha una sola portaerei acquistata dall’Ucraina e una seconda portaerei entrerà in servizio nel 2020.
La Cina continua sia le sue manovre militari nel Mar Cinese orientale, sia la militarizzazione delle isole disabitate del Mar Cinese meridionale (Navy Adm. Harry B. Harris jr.).
I cinesi stanno incrementando la loro capacità militare per la difesa di fatto delle aree ritenute, ora, sotto disputa, in contrasto con la filosofia USA dei “global commons”.
E’ da tener presente che la Cina spende 147 miliardi di dollari all’anno per le forze armate mentre gli USA ne spendono circa 600 miliardi.
La Cina eviterà, per il momento, grandi contrasti con gli USA, a meno che non si prema il tasto Taiwan. Continuerà a rafforzare I rapporti economici con tutti i paesi spingendo sulla globalizzazione e sulla Belt and Road Initiative.
Xi Jinping rappresenta la migliore garanzia, oggi, per lo sviluppo interno ed esterno della Nazione.
Di Roberta Preziosa