La “grave crisi” aperta dall’Australia, con la cancellazione di un contratto da 66 miliardi di dollari per l’acquisto di sottomarini francesi in favore di forniture Usa, apre una “crisi grave” che “influirà’ sul futuro della Nato“.
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, respinge al mittente l’idea degli Stati Uniti, che hanno espresso la “speranza” di risolvere la disputa la settimana prossima, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Le Drian, intervistato da France 2, utilizza toni durissimi e arriva a definire “ex partner” i tre Paesi neo firmatari di un’alleanza anti-cinese, l’Aukus (acronimo dei tre Paesi).
L’Ue invece ha rivelato che “non era stata informata. Siamo in contatto con i partner per saperne di più e ne dobbiamo discutere con gli Stati membri dell’Ue per capirne le implicazioni”, ha detto il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, Peter Stano.
Le dichiarazioni alla Casa Bianca
La partnership “aggiornerà la nostra capacità condivisa di affrontare insieme il XXI secolo e le sue minacce”, ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca nel vertice virtuale. Boris Johnson ha parlato di “un pilastro strategico” in quello che per Londra è il nuovo “centro geopolitico mondiale“. Il nuovo partenariato di sicurezza consentirà all’Australia di dotarsi di sottomarini a propulsione nucleare. “Ci impegniamo nella ambizione condivisa di sostenere l’Australia nell’acquistare i sottomarini a propulsione nucleare per la Royal Australian Navy”, si legge, in una nota, della Casa Bianca. “Oggi intraprendiamo uno sforzo trilaterale di 18 mesi per cercare una via ottimale per raggiungere questa capacità’“. La Casa Bianca spiega che l’Aukus riguarderà la sicurezza, la difesa, la condivisione di informazioni e tecnologia, le cyber capacità e l’intelligenza artificiale. L’obiettivo dichiarato è “contribuire a sostenere la pace e la stabilità nella regione indo-pacifica“. Nel testo non è mai nominata la Cina ma tutti i media Usa leggono la nuova alleanza come una mossa per contenere e contrastare la minaccia cinese nell’area.
La Cina, dal canto suo, ha duramente criticato l’accordo Usa-Australia sui sottomarini nucleari, definendolo “estremamente irresponsabile“. Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha aggiunto che l’iniziativa colpisce anche “gli sforzi di non proliferazione a livello internazionale“.
La reazione della Francia
Il ministro degli esteri francese Le Drian è particolarmente infastidito dall’atteggiamento della Gran Bretagna. Le Drian spiega di aver richiamato gli ambasciatori a Washington e a Canberra ma non quello a Londra in quanto il governo di Johnson non e’ che “la ruota di scorta” del nuovo sodalizio tripartito e Parigi e’ abituata al “permanente opportunismo” del Regno Unito.
Le promesse di Johnson su una “amicizia speciale” tra Regno Unito si rivelano così, per Parigi, parole al vento. “Quando vediamo il presidente degli Stati Uniti insieme al primo ministro australiano annunciare un nuovo accordo con Boris Johnson, la violazione della fiducia e’ profonda“, ha aggiunto il ministro, “in una vera alleanza ci si parla, non ci si nasconde le cose, si rispetta l’altra parte ed e’ questo il motivi per cui questa e’ una vera crisi, una crisi grave, della quale la Nato dovrà’ tenere conto“.
Usa e Australia vengono, invece, accusate da Le Drian, senza mezzi termini, di “menzogne e doppiezza“. “E’ stata un’enorme violazione della fiducia, e’ stato un oltraggio”, ha concluso il capo della diplomazia transalpina, “questo non va”.
La posizione di Macron
Come e’ apparso evidente dai toni utilizzati venerdì’ al vertice EuMed dal presidente francese, Emmanuel Macron, e dai suoi omologhi, a partire dal premier spagnolo Pedro Sanchez, il progetto di una difesa europea congiunta sembra aver trovato nella “crisi dei sottomarini” la scintilla per accendersi davvero.
E’ anche a questo che si riferisce Le Drian quando afferma che la Francia “non e’ sola” in questa crisi che e’ “tutt’altro che finita“. Sarà’ fondamentale l’atteggiamento della Germania, che si e’ sempre mostrata tiepida di fronte a questa prospettiva, anche perché lo stato non eccellente delle sue forze armate la costringerebbero, in un simile contesto, a svolgere, per una volta, un ruolo di secondo piano rispetto a Francia e Italia.
La risposta dell’Australia
Ma dall’Australia non ci stanno e replicano alle accuse di Parigi. Canberra è stata “franca, aperta e onesta” con la Francia in merito alle preoccupazioni concernenti l’acquisto di sottomarini francesi, ha detto il ministro della Difesa australiano Peter Dutton. Parlando con Sky News Australia, Dutton ha affermato di aver compreso il “fastidio dei francesi”, ma ha aggiunto che “le suggestioni secondo cui il governo australiano non avrebbe segnalato le sue preoccupazioni sfidano, francamente, ciò che è agli atti pubblici e certamente ciò che è stato detto pubblicamente per lungo tempo: il governo ha avuto questi problemi, li abbiamo espressi e vogliamo lavorare a stretto contatto con i francesi e continueremo a farlo in futuro”, ha affermato. Secondo Dutton, Canberra non è stata in grado di acquistare i sottomarini francesi perché devono essere ricaricati, a differenza di quelli statunitensi: quindi solo questi ultimi sarebbero adatti all’Australia denuclearizzata”.