La Finlandia rappresenta un modello di resilienza sia in ambito militare che civile. La sua capacità di adattarsi a nuove minacce, garantendo al contempo la sicurezza e il benessere della popolazione, la rende un esempio da seguire per altri paesi, in particolare all’interno della NATO e dell’Unione Europea
di Emanuela Ricci
L’esercitazione che ha visto un F-35 atterrare su una strada in Finlandia è solo uno degli esempi più recenti di come il Paese stia adattando le sue capacità militari per affrontare nuove minacce. Questo tipo di operazioni rientra in un quadro strategico più ampio, conosciuto come “Agile Combat Employment” (ACE), che mira a rendere le forze aeree più flessibili e resilienti, soprattutto in scenari di guerra dove le basi aeree convenzionali potrebbero essere distrutte nei primi minuti di un conflitto. In tale contesto, l’utilizzo di strade e autostrade come piste di decollo diventa una necessità operativa, permettendo agli aerei di continuare le missioni da posizioni non convenzionali.
F-35 americani e finlandesi in autostrada per la prima volta durante l’esercitazione autostradale, denominata BAANA 2024. Lo scorso 4 settembre 2024, due aerei F-35 Lightning II dell’aeronautica militare statunitense assegnati al 48th Fighter Wing e provenienti dalla base aerea britannica della Royal Air Force di Lakenheath, Regno Unito, hanno eseguito uno storico ed “austero” atterraggio su un’autostrada in Finlandia durante l’esercitazione internazionale BAANA 2024 (nome NATO dell’esercitazione: “Imminent Field”).
Questa capacità è particolarmente cruciale per i paesi della NATO che si trovano vicino alla Russia, come la Finlandia, ora ufficialmente membro dell’Alleanza Atlantica. L’adesione della Finlandia alla NATO, formalizzata nell’aprile 2023, rappresenta un significativo cambiamento geopolitico e ha offerto nuove opportunità per l’integrazione delle forze finlandesi con quelle dell’Alleanza. Le esercitazioni congiunte, come quelle in cui i piloti finlandesi e americani operano fianco a fianco, dimostrano l’importanza di queste collaborazioni nell’accrescere la prontezza operativa e la capacità di risposta a possibili minacce.
Dal punto di vista logistico e della sicurezza civile, la Finlandia è un modello per tutta l’Europa. Uno degli aspetti più impressionanti della preparazione finlandese è la sua vasta rete di bunker, progettati per proteggere fino al 90% della popolazione in caso di conflitto. Questi rifugi non solo sono capaci di ospitare persone per diversi mesi, ma sono anche costruiti per resistere ad attacchi nucleari. Questa infrastruttura è il risultato di decenni di pianificazione strategica e di un impegno costante per garantire la sicurezza della popolazione civile, in qualsiasi scenario.
Oltre ai bunker, la Finlandia ha sviluppato un’efficiente rete di stoccaggio delle risorse, sia alimentari che energetiche. Questo sistema permette al Paese di essere autosufficiente per lunghi periodi, riducendo al minimo la dipendenza dall’esterno in caso di crisi. Le riserve strategiche finlandesi sono tra le più complete e avanzate d’Europa, comprendendo scorte di grano, carburante e altre risorse essenziali che garantiscono la continuità delle operazioni quotidiane anche in tempi di emergenza.
La strategia di difesa finlandese è basata anche su una forte partecipazione civile. Il paese ha un sistema di leva obbligatoria che garantisce una riserva ben addestrata, pronta a essere mobilitata rapidamente in caso di necessità. Questo, unito a un esercito regolare ben equipaggiato e a una crescente partecipazione delle donne nelle Forze Armate, rende la Finlandia uno dei paesi più preparati militarmente in Europa.
Inoltre, la Finlandia ha investito molto nella protezione delle sue infrastrutture critiche, sviluppando una rete sotterranea che comprende non solo bunker, ma anche spazi pubblici come centri commerciali, palestre e persino piscine, tutti costruiti a decine di metri sotto terra. Queste strutture offrono non solo protezione, ma anche un alto grado di resilienza, permettendo alla popolazione di mantenere un certo livello di normalità anche in situazioni di emergenza.
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