Mancava davvero pochissimo al rientro negli spogliatoi per l’intervallo, quando Messi spegne il sogno della Juventus di uscire indenne anche stavolta dal Camp Nou. Sarebbe stata compiuta solo metà dell’opera, è vero, ma probabilmente ricominciare la seconda frazione di gioco con il risultato di 0-0 avrebbe fatto assistere ad un altra partita, magari uguale a quella che fino all’ultimo minuto del primo tempo aveva fatto registrare un sostanziale equilibrio. Ed invece ci pensa Messi a cambiare la serata di Champions di bianconeri e blaugrana. Il fuoriclasse, si sa, ha questo compito, quello di prendere per mano la sua squadra e di incidere con giocate che spostino il destino di un match. Si era difesa bene la Juventus che era riuscita a neutralizzare senza particolari affanni un attacco catalano che almeno fino a quel momento non era apparso pericolosissimo. Fino a quel momento, appunto, perché poi ci pensa “lui”, che fino a quel momento aveva giocato una partita normale, senza lampi di genio. Basta una distrazione e “la pulce”, dopo uno-due con Suarez, batte con un diagonale rasoterra di sinistro Buffon. Per assistere al secondo tempo bisognerebbe pagare un extra, ma non ci facciamo sentire perché l’avida industria calcio potrebbe prendere sul serio una semplice battuta come questa. Inizia la ripresa che si trasforma da Barcellona-Juventus, a Messi Show. Il fuoriclasse argentino colpisce il palo, crea il gol del 2-0 segnato da Rakitic a cui chiede soltanto di mettere in rete un suo tiro respinto da Sturaro. Il 3-0, sempre su sinistro, è frutto di una conclusione imprendibile per Buffon, dopo una palla persa di Bernardeschi.
La Roma, allo stadio Olimpico, riesce a fermare l’Atletico Madrid ma deve ringraziare il suo portiere Allison, autore di una prova decisamente sopra le righe, caratterizzata da alcuni interventi che hanno del miracoloso. La prima frazione di gioco non rappresenta un grande problema per i giallorossi che fronteggiano gli spagnoli senza particolari affanni, combattendo sostanzialmente alla pari un match fino a quel momento ricco di occasioni da ambo le parti. L’Atletico potrebbe passare con Saul, la Roma, dopo aver protestato per un rigore sacrosanto non visto, risponde con Nainggolan. Poi Manolas salva sulla linea un tiro di Koke.
Il secondo tempo sembra un’altra partita, e come a Barcellona era stato “il tempo di Messi”, qui a Roma potremmo intitolare questa frazione di gioco al portiere giallorosso Allison autore di una prova strepitosa che trova il suo culmine quando il brasiliano si oppone prima a Vietto e poi ad una sorta di rigore in movimento di Saul. In uno stadio Olimpico galvanizzato nel secondo tempo più dalle notizie che arrivavano da Barcellona, salutate con discreti boati del pubblico, che dalla gara a cui assisteva in diretta, finisce 0-0 con la Roma che pur dovendo ringraziare il proprio portiere per questo primo importante punto Champions, recrimina per un arbitraggio non ritenuto all’altezza a causa di un rigore netto non concesso e di un altro assai dubbio entrambi su spunti di Perotti.
GB
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