I talebani se agli occhi del mondo vogliono apparire più miti e collaborativi all’interno dei confini hanno ripreso le pratiche di giustizia sommaria a cui sono abituati, in nome della legge coranica.
Il ritorno alla giustizia sanguinaria e alla legge del taglione e’ stato confermato dal mullah Nooruddin Turabi, il responsabile del sistema penitenziario. Non è escluso che si possa tornare alla lapidazione delle donne accusate di adulterio o mancato rispetto della sharia. Nelle strade, ad osservare le drammatiche scene, si vedono centinaia di persone, tra cui diversi bambini. Le impiccagioni giungono subito dopo l’annuncio dell’imminente ripresa di esecuzioni e mutilazioni dei detenuti giudicati colpevoli di alcuni crimini, dall’omicidio al furto al sequestro.
In questi giorni a sconvolgere l’opinione pubblica mondiale, le dimostrazioni macabre in piazza di corpi mutilati penzolanti de gru o manufatti. Definite dagli Usa chiare violazioni dei diritti umani. Sotto gli occhi di tutti un corpo penzolante da una gru in una delle piazze piu’ affollate di Herat, attaccato al petto un cartello bianco con la scritta ‘I rapitori saranno puniti in questo modo‘. Altri tre cadaveri insanguinati trasportati per le strade della citta’, anche loro appesi ai bracci meccanici di alcuni camion e poi esposti al pubblico.
Altri 4 corpi flagellati, mutilati e portati a spasso tra le vie di Herat, hanno coperto la scena ieri. “Una lezione” per chiunque voglia commettere lo stesso crimine“, l’avvertimento del vicegovernatore della provincia, Mawlawi Shir Ahmad Muhajir. I quattro presunti malviventi, ha ricostruito Tolo News, sono stati intercettati in una strada fuori citta’, poco dopo la denuncia del rapimento di un imprenditore con il figlio nella stazione di servizio di sua proprieta’. Un fenomeno, quello dei sequestri di persona a scopo di estorsione, particolarmente frequente in Afghanistan, che i sedicenti studenti coranici hanno promesso di estirpare con ogni mezzo.