“La sicurezza è presupposto per la pace e la stabilità internazionale. In tal senso, la strategia di sicurezza nazionale rappresenta la massima espressione della nostra politica. Ha come obiettivo il conseguimento della prosperita’ e del benessere dei cittadini. E’ un percorso che deve alimentarsi da riflessioni che partono dalla Costituzione, nostro saldo riferimento. Solo così possiamo essere ciò che siamo e diventare ciò che vogliamo essere”. Così il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, sul tema “Per una strategia di sicurezza nazionale” presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei Deputati
di Emanuela Ricci
L’Italia, a differenza di molti Paesi, non ha mai adottato un documento strategico ufficiale per la sicurezza nazionale. Questa mancanza è divenuta sempre più evidente, soprattutto in un contesto internazionale caratterizzato da rapidi mutamenti geopolitici.
Durante un dibattito, tenutosi oggi alla Camera dei Deputati, il Ministro della Difesa Guido Crosetto e il Capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano hanno sottolineato l’importanza di sviluppare e adottare un documento strategico che delinei le priorità e le potenzialità nazionali. L’evento, presieduto da Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, ha visto la partecipazione di diverse figure di spicco tra cui Giampiero Massolo, presidente di Mundys, Lucio Caracciolo, direttore di Limes e Stefano Monti, presidente della European Nuclear Society.
Il dibattito ha messo in luce l’urgenza per l’Italia di dotarsi di una Strategia di Sicurezza Nazionale, in un contesto globale sempre più complesso e competitivo. Tale strategia rappresenterebbe non solo uno strumento di difesa, ma anche una guida per il rilancio economico, tecnologico e sociale del Paese. L’adozione di un documento strategico permetterebbe all’Italia di definire in modo chiaro i suoi interessi nazionali e di sviluppare una postura più assertiva sia a livello regionale che internazionale.
Il dibattito ha avuto come focus il Position paper “Per una strategia di sicurezza nazionale”, redatto dalla rivista Civiltà delle Macchine della Fondazione Leonardo. Il documento vuole fornire linee guida per una futura strategia di sicurezza nazionale. La creazione di una strategia di sicurezza nazionale, si evince dal paper, permetterebbe all’Italia di delineare un piano d’azione coerente con le priorità nazionali e con gli scenari globali. Questo approccio faciliterebbe la protezione degli interessi nazionali e contribuirebbe a migliorare la competitività del Paese in settori chiave come la difesa, l’innovazione tecnologica e la sicurezza energetica.
Secondo il Ministro della Difesa Guido Crosetto, una Strategia di Sicurezza Nazionale rappresenterebbe la “massima espressione di una politica nazionale” e consentirebbe all’Italia di avere una visione organica degli interessi nazionali. Crosetto ha evidenziato l’importanza di un approccio strategico che utilizzi in modo coordinato gli strumenti del potere nazionale: politico, diplomatico, informativo, militare, civile, legale ed economico. “La competizione globale ci fa capire come sia forte il nesso tra la sicurezza nazionale e il perseguimento di un alto livello di prosperità”, ha enfatizzato il ministro, sottolineando la necessità di un piano d’azione coordinato per garantire la sicurezza e la crescita economica dell’Italia.Due sono gli obiettivi principali individuati dal Ministro. La libertà di azione nei domini chiave: terra, mare, cielo, spazio, cyberspazio e dimensione subacquea e la mitigazione dei rischi esterni, ovvero la capacità di riuscire a contrastare gli effetti destabilizzanti di fenomeni esterni sulla stabilità e sulla prosperità del Paese.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha poi enfatizzato l’importanza di una strategia nazionale che includa tutti gli attori del “sistema Paese”. Ha affermato: “Assicurare a tutti gli attori che contribuiscono al raggiungimento della prosperità di un Paese le migliori condizioni possibili per svolgere le proprie attività costituisce il primario interesse strategico nazionale”. Crosetto ha inoltre spiegato che la sicurezza nazionale è strettamente legata al benessere e alla prosperità dei cittadini, un “patto sociale” che coinvolge ogni individuo, sottolineando che “una Nazione non opera in isolamento, ma è immersa in un intreccio di relazioni internazionali in cui non tutti seguono le medesime regole o condividono gli stessi valori”.
Crosetto ha anche ricordato l’importanza di un approccio multidimensionale che integri i vari strumenti del potere nazionale – politico, economico, militare e civile – per affrontare le sfide attuali e future.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, ha illustrato il processo strategico che parte dal concetto di sicurezza nazionale e si traduce in un piano strategico per le Forze armate: “Solo in questo modo è possibile avere le quattro missioni assegnate alle Forze armate declinate con determinate priorità che siano veramente funzionali a una strategia nazionale di sicurezza, che investe non soltanto il piano della difesa ma coinvolge tutti gli stakeholders che garantiscono la sicurezza nazionale”.
Lucio Caracciolo, direttore di Limes, ha invece focalizzato il suo intervento sull’importanza del Mar Mediterraneo per la sicurezza nazionale italiana. Ha sottolineato che l’Italia, nonostante la sua posizione strategica, presenta un “deficit di cultura marittima”, un problema rilevante in un momento in cui il Mediterraneo è sempre più al centro di contese internazionali. Caracciolo ha esortato a sviluppare una “coscienza marittima” che includa la protezione delle rotte commerciali e delle infrastrutture energetiche, come gasdotti e cavi sottomarini. Ha anche ricordato che il porto di Trieste riveste un’importanza strategica non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa centrale.
Stefano Monti, presidente della European Nuclear Society, ha discusso il tema del “trilemma energetico”, evidenziando che la sicurezza energetica non si limita solo all’approvvigionamento, ma deve includere anche la competitività dei costi e la decarbonizzazione del settore. Monti ha sottolineato l’importanza di un sistema energetico resiliente che possa reagire prontamente a shock geopolitici e ambientali, come la pandemia da Covid-19 o eventi climatici estremi.
Giampiero Massolo, presidente di Mundys, ha sottolineato che la sicurezza deve diventare parte integrante di ogni decisione economica. Ha ricordato che la guerra in Ucraina e le tensioni con la Cina hanno evidenziato la necessità di bilanciare le esigenze economiche con le priorità di sicurezza. Secondo Massolo, “la convenienza oggi deve fare i conti con la sicurezza”, suggerendo che l’Italia, così come altri Paesi, non può più ignorare la dimensione securitaria nelle sue politiche commerciali.
Immagini del Ministero della Difesa
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