La Polizia di Stato di Vercelli, al termine una prolungata e articolata indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica presso il Tribunale, ha arrestato 6 soggetti (4 marocchini e due italiani), dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività investigativa ha preso avvio nel maggio scorso quando i poliziotti della Squadra Mobile, nell’ambito dell’attività info-investigativa, sono venuti a conoscenza dell’esistenza di un lucroso mercato di droga, dopo quelli già chiusi nel 2020 con le operazioni “Aquila Nera” e “Scimbla”, sviluppatosi nelle zone boschive dei comuni al confine tra le Province di Vercelli e di Novara, nei pressi del fiume Sesia, gestito da un sodalizio composto da soggetti italiani e marocchini.
Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria svolta sono stati identificati circa 30 soggetti, acquirenti della droga, provenienti dalle province di Vercelli, Novara, Biella e Verbania, i quali fornivano elementi utili per il prosieguo dell’indagine ed ai quali venivano sequestrate numerose dosi di stupefacenti poco prima acquistate. Tra questi, inoltre, venivano tratti in arresto, in flagranza di reato, 2 soggetti, italiani, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’indagine, particolarmente difficoltosa e complessa per le impervie zone boschive teatro degli episodi di spaccio e per la accortezza posta in essere dagli spacciatori che utilizzavano vedette utilizzate per segnalare l’eventuale prezenza in zona delle Forze dell’Ordine, ha permesso di accertare, anche tramite i numerosi sequestri di stupefacente, che durante una giornata “lavorativa”, gli spacciatori arrivavano a guadagnare anche 15mila euro al giorno.
A seguito dei servizi posti in essere la Polizia di Stato accertava che, a partire dal giorno 26 giugno u.s., nella piazza di spaccio iniziavano ad operare nuovi “pusher”, ovvero altri cittadini marocchini, provenienti dall’hinterland milanese, i quali mantenevano in uso le utenze cellulari utilizzate dai precedenti pusher per non perdere la “clientela” avvalendosi, per un certo periodo di tempo, della collaborazione di due soggetti italiani. Mediante un’intensa attività di “intelligence”, gli uomini della Squadra identificavano anche i tre nuovi spacciatori.
Proprio in data 26 giugno, nell’ambito dell’attività di riscontro investigativa nei confronti degli acquirenti che si recavano presso i “pusher” a rifornirsi di sostanze stupefacenti, è stato tratto in arresto uno dei sopraccitati soggetti, un quarantenne biellese, trovato in possesso di circa 25 gr. di eroina e gr. 2 di hashish e già pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti. In data 30 giugno, invece, è stato arrestato il secondo italiano, 52enne vercellese, pregiudicato per reati contro la persona, trovato in possesso di circa 20 gr. di cocaina.
Le investigazioni svolte nei confronti degli indagati hanno permesso di acquisire adeguati elementi di riscontro inerenti alla loro illecita ed articolata attività criminosa che ha portato la locale Procura della Repubblica a richiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vercelli, l’emissione di un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti dei sei soggetti componenti il sodalizio criminoso.
In data 4 Agosto, il G.I.P. presso il Tribunale di Vercelli emetteva l’ordinanza di applicazione della misura personale della custodia cautelare in carcere, in ordine al reato di spaccio di sostanze stupefacenti, nei confronti dei quattro cittadini marocchini e dei due italiani.
La sera stessa i poliziotti della sezione antidroga della Squadra Mobile raggiungevano ed arrestavano 4 spacciatori.
I due italiani, un 27enne siciliano, ma da tempo residente in provincia di Novara, pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti ed un 44enne novarese, pregiudicato per reati contro il patrimonio, venivano rintracciati presso le loro abitazioni site in provincia di Novara.
I due marocchini, quelli che operavano nella piazza di spaccio dal 26 giugno, venivano invece, bloccati al casello autostradale di Milano Ghisolfa, mentre con la loro autovettura erano di ritorno a Milano.
Nell’occorso i due, un 25enne ed un 29enne, entrambi irregolari sul territorio nazionale e pregiudicati per reati in materia di sostanze stupefacenti, tentavano la fuga danneggiando due autovetture di servizio e tre autovetture di persone in fila al casello, motivo per il quale venivano anche denunciati per i reati di danneggiamento aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Gli altri due spacciatori, peraltro già arrestati nel 2019 dalla Squadra Mobile di Vercelli per analoghi reati come sopra menzionato, inizialmente irreperibili, dopo serrate ricerche, venivano successivamente rintracciati.
Nello specifico il primo, un marocchino 19enne, irregolare sul territorio nazionale e pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti, veniva individuato ed arrestato, in data 6 Agosto, in provincia di Mantova presso una Comunità dove era stato affidato in prova per il periodo di un anno e sei mesi, a seguito del precedente arresto del 2019.
Il secondo, un 22enne marocchino, irregolare sul territorio nazionale e pregiudicato per reati in materia di sostanze stupefacenti, veniva rintracciato, in data 10 Agosto, a Milano dove attualmente abitava.