di Antonio Adriano Giancane
La posizione della Cina sulla guerra in Ucraina è caratterizzata da una combinazione di ambiguità diplomatica e un pragmatico calcolo geopolitico.
Anche se la Cina continua a sostenere di non aver fornito armi a nessuna parte, aggiungendo di non essere “né un produttore né una parte coinvolta nella crisi ucraina”, di fatto appare chiaro che sta sostenendo lo sforzo bellico della Russia in Ucraina aiutando Mosca nel suo più importante rafforzamento militare dalla fine dell’era sovietica, fornendo tecnologia per droni e missili, immagini satellitari e macchine da lavoro.
Il sostegno della Cina alla Russia è stato un tema centrale durante tutto il G7 confermato anche dal comunicato finale che promette azioni contro le figure cinesi che aiutano la macchina da guerra russa. L’amministrazione Biden in particolare ritiene che la Cina sosterrà sempre di più Putin, cercando di scoraggiare gli sforzi di pace promossi dall’Occidente.
Il vertice ha anche evidenziato preoccupazioni sulle violazioni cinesi delle infrastrutture critiche occidentali, con richiami alla responsabilità nel cyberspazio e promesse di contrastare le attività informatiche offensive della Cina che, con il programma “Volt Typhoon“, con cui la Cina inserisce malware nelle reti idriche, elettriche e portuali degli Stati Uniti e dei suoi alleati, mirando a causare caos in vista di una possibile invasione cinese di Taiwan.
Questa posizione suscita diverse considerazioni critiche:
Ambiguità e doppiezza
La Cina ha adottato una posizione di apparente neutralità, esortando alla “risoluzione pacifica” del conflitto senza condannare esplicitamente l’invasione russa. Questo atteggiamento può essere visto come una forma di doppiezza diplomatica, in quanto Pechino non ha esercitato pressioni significative sulla Russia per porre fine alle ostilità, né ha partecipato attivamente e con convinzione agli sforzi internazionali per una risoluzione pacifica del conflitto. Tale atteggiamento può facilmente essere interpretato come un tacito sostegno alla Russia, teso a minare gli sforzi internazionali per la pace.
Rischio di Escalation e Instabilità Globale
La posizione cinese, pur non esplicitamente aggressiva, contribuisce a un clima di incertezza e tensione. Il potenziale sostegno economico o tecnologico alla Russia per bypassare le sanzioni internazionali potrebbe allungare e intensificare il conflitto.
Quindi tale atteggiamento, oltre a far aumentare il rischio di una guerra prolungata con gravi conseguenze umanitarie ed economiche globali, potrebbe minare l’unita dell’occidente con un inevitabile indebolimento delle istituzioni internazionali e il diritto internazionale, minando così la stabilità globale.
Contraddizioni Internazionali
La posizione della Cina mostra contraddizioni rispetto agli impegni internazionali e agli standard di comportamento globale che Pechino stessa promuove. L’invocazione della pace e della cooperazione internazionale si scontra con il supporto tacito a un’aggressione militare, rendendo difficile per la comunità internazionale accettare le proposte cinesi come credibili e imparziali.
In sintesi, la posizione della Cina sulla guerra in Ucraina solleva questioni critiche sulla coerenza, sull’etica e sulla responsabilità globale. La gestione di questa crisi da parte di Pechino continua a essere vista con sospetto e preoccupazione, suscitando dibattiti intensi sulla direzione futura della politica internazionale e sul ruolo della Cina come attore globale responsabile.
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