La Russia e il gas GNL per finanziare la guerra in Ucraina

Una nave per il trasporto di gas naturale liquefatto ha attraccato in un impianto nel nord della Russia. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno aggiunto il gas naturale del progetto russo Arctic LNG 2 alla lista delle attività coperte da sanzioni, in risposta all’invasione dell’Ucraina. Guidato dalla società energetica privata Novatek, il progetto ha iniziato la produzione a dicembre scorso ma, finora, non era stato possibile spedire il GNL per via delle sanzioni americane. Il primo agosto scorso alcune immagini satellitari, rivela il FT, hanno ripreso una nave lunga circa 280 metri, attraccata all’Arctic LNG 2. L’immagine mostra anche un bagliore presso la struttura che spinge gli esperti a confermare la rinnovata attività nel sito. Il GNL è diventato sempre più importante per l’economia russa perché riesce così a garantire entrate preziose e indispensabili dopo la perdita delle esportazioni tramite gasdotti verso l’Europa.

Anche se l’identità della nave non era chiara dalle immagini satellitari, la nave nella fotografia ha la stessa lunghezza della Pioneer, una nave cisterna per GNL battente bandiera di Palau. I dati della posizione trasmessi dall’equipaggio della Pioneer vedono la nave navigare nel mare a nord verso la Norvegia. Le immagini radar del satellite Sentinel-1 dell’Agenzia spaziale europea, tuttavia, non mostrano alcuna nave nei luoghi isolati in cui la Pioneer ha affermato di navigare.

Arctic LNG 2 si aggiunge, pertanto, a Yamal LNG (non coperta da sanzioni) per spedire grossi volumi di GNL in Europa. L’UE e l’Asia non hanno imposto sanzioni dirette sulle importazioni di GNL russo, ma Bruxelles a giugno scorso ha approvato alcune restrizioni che proibiscono lo scarico di GNL russo da grandi navi rompighiaccio su navi più piccole nei porti dell’UE, limitando così significativamente le opzioni per la distribuzione russa del suo gas a livello comunitario.

In previsione di un ulteriore inasprimento delle restrizioni Mosca starebbe costituendo una flotta “fantasma” di navi metaniere tramite investitori negli Emirati Arabi Uniti, così come ha fatto per il trasporto del petrolio con vecchie navi dismesse battenti bandiere occidentali. Tutte viaggiano con trasponder spento per non essere identificate.

La Francia fa il pieno di GNL russo

Le spedizioni di GNL russo in Francia  sono più che raddoppiate nella prima metà di quest’anno. Secondo un’analisi dei dati commerciali. L’analisi ha evidenziato che le aziende francesi sono quelle che importano di più. In generale, nella prima metà di quest’anno, i Paesi dell’Ue hanno importato complessivamente il 7% in più di GNL russo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Lo studio è stato condotto dall’Institute for Energy Economics and Financial Analysis(IEEFA), un’organizzazione no-profit statunitense con l’obiettivo di accelerare la transizione verso un’energia più sostenibile. L’IEEFA ha esaminato i dati di Kpler, un tracker di spedizioni, e di ICIS, un fornitore di dati sulle materie prime.

L’istituto ha dichiarato che le compagnie francesi hanno importato quasi 4,4 miliardi di metri cubi di GNL russo nella prima metà di quest’anno, rispetto agli oltre 2 miliardi di metri cubi dello stesso periodo dell’anno precedente. I successivi maggiori importatori, Spagna e Belgio, hanno registrato rispettivamente un aumento dell’1% e un calo del 16%, secondo l’IEEFA.

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