Domani il vertice Nato di Vilnius e la Russia si fa sentire, visto che si metteranno le basi per un futuro ingresso di Ucraina, Georgia e Svezia nell’Alleanza. A Vilnius verranno discussi anche i tre capisaldi della nuova postura strategica dei 31 membri della Nato, proiettanto gli interessi dell’Alleanza non più solo ad Est ma anche a Nord e soprattutto al Sud del mondo.
Mosca risponde la vertice Nato con la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova che su telegram ha scritto che i leader della Nato dovrebbero discutere della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia al vertice di Vilnius: “Dopotutto, la stragrande maggioranza dei membri dell’Alleanza si troverà nella zona di impatto diretto se dovesse accadere qualcosa nello stabilimento“. L’avvertimento dopo aver accusato l’Ucraina di “danni sistematici” all’impianto, Zakharova.
A farle eco ieri sera il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev che ha minacciato l’Occidente sul suo canale Telegram: “Se verrà confermato un tentativo d’attacco alla centrale nucleare di Smolensk con missili Nato, sarà necessario esaminare uno scenario d’attacco simultaneo della Russia alle centrali ucraine di Pivdennoukrainski, Rivne e Khmelnytskyi, nonché a impianti nucleari nell’Europa dell’Est: non c’è nulla di imbarazzante al riguardo”.
La Polonia rinforza i suoi confini
La Polonia ha iniziato a spostare più di 1.000 soldati nell’Est del Paese dopo la decisione del presidente russo Vladimir Putin di offrire ai mercenari del gruppo Wagner di Yevgeny Prigozhin la possibilità di trasferirsi in Bielorussia.
UK: media russi impreparati all’ammutinamento della Wagner
I media russi “sono stati quasi certamente inizialmente sorpresi” dall’ammutinamento del Wagner e “non erano preparati”, dopo che l’insurrezione è stata disinnescata, le emittenti pubbliche hanno cercato di “correggere” le affermazioni secondo cui le forze di sicurezza erano state passive.
Lo scrive nel suo aggiornamento quotidiano su Twitter l’intelligence del Ministero della Difesa britannico.
“I media russi hanno risposto all’ammutinamento del Gruppo Wagner del 24 giugno in tre fasi”, durante la marcia su Mosca di Yevgeny Prigozhin “la Tv russa ha mantenuto il suo programma abituale”. “La narrativa ha promosso l’idea che il Presidente Vladimir Putin avesse trionfato sventando l’insurrezione, evitando lo spargimento di sangue, e ha cercato di unire il Paese dietro al Presidente”. “Quasi una settimana dopo, lo Stato ha iniziato a minimizzare l’importanza del proprietario di Wagner infangando il suo personaggio”. “I canali Telegram del Wagner sono diventati in gran parte silenziosi, quasi certamente a causa dell’intervento dello Stato. Al contrario, Putin ha intrapreso impegni pubblici insolitamente importanti”.
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