Si annuncia come una delle serie tv più attese del 2018, ma, come è stato per il libro che l’ha ispirata, viene respinta come “opera di finzione” dagli eredi.
Grandi polemiche dunque accompagnano la vigilia di “American Crime Story, The Assassination of Gianni Versace”. La serie, in onda negli USA dal prossimo 17 gennaio ed in Italia, sugli schermi di Fox Crime, a far data dal giorno 19, racconterà la tragica morte dello stilista italiano, il 15 luglio, del 1997, sui gradini della sua villa di Miami, assassinato da Andrew Cunanan, un tossicodipendente dedito alla prostituzione omosessuale trovato morto alcuni giorni dopo, su una piattaforma galleggiante della baia di Miami.
Il cast è di primissimo piano, da Penelope Cruz nel ruolo della sua amica di lunga data Donatella, a Edgar Ramirez in quello dello stilista calabrese fino a Ricky Martina nei panni del compagno Antonio D’Amico. In un comunicato, i Versace affermano: “La famiglia non ha autorizzato ne’ ha avuto alcun coinvolgimento nella serie televisiva dedicata alla morte di Gianni Versace. Dato che Versace non ha autorizzato il libro da cui è parzialmente tratta, e non ha preso parte alla stesura della sceneggiatura, questa serie televisiva deve essere considerata un’opera di finzione”. La serie è il secondo prodotto di Ryan Murphy, che ha già firmato per il canale ‘giallo’ di Fox quella sul caso O.J.Simpson, e racconta gli eventi legati al 15 luglio 1997, quando Andrew Cunanan uccise Gianni Versace all’esterno della villa di Miami dello stilista. Il libro che ha fornito la base della sceneggiatura e’ “Vulgar Favors” della giornalista Maureen Orth.
Foto: repubblica