di Emanuela Ricci
Dopo l’uccisione di Fouad Chokr, uno dei più alti gradi militari di Hezbollah, martedì 30 luglio, a Beirut, la comunità sciita libanese e il suo principale partito stanno analizzando le modalità con cui gli israeliani hanno localizzato l’alto ufficiale. La sua posizione era nota solo a un ristretto gruppo di persone. Subito dopo l’attacco, i gruppi whatsApp nei quartieri sciiti di Beirut hanno imposto il silenzio totale.
Israele ha una lunga storia di omicidi mirati, una pratica che risale al 1944, quando il Lehi, un gruppo sionista clandestino, assassinò l’ufficiale britannico Tom Wilkin. Tuttavia, ciò che ha cambiato le regole del gioco oggi è l’innegabile superiorità tecnologica israeliana, che raccoglie informazioni sul Libano e su Hezbollah da anni. L’unità di intelligence 8200 dell’esercito israeliano eccelle nell’intercettazione delle comunicazioni e nel hacking dei dispositivi. Dal momento che le infrastrutture di telecomunicazione libanesi sono vulnerabili, alcuni rapporti suggeriscono che anche la rete clandestina di Hezbollah sia stata violata.
Secondo il Wall Street Journal, citando fonti di Hezbollah, il recente attacco a Fouad Chokr sarebbe stato facilitato da un’operazione di hacking. Chokr avrebbe ricevuto una telefonata che lo avrebbe convinto a salire al settimo piano del suo edificio, dove è stato colpito. Hezbollah però smentiscono questa versione.
Come a Gaza, Israele utilizza sofisticati software di intelligenza artificiale per raccogliere e analizzare dati visivi, elettromagnetici, umani e geografici. L’arsenale tecnologico include droni avanzati e satelliti di ricognizione. Inoltre, Israele si avvale della cooperazione dei suoi alleati regionali, inclusi i paesi del Golfo.
Nonostante la potenza di fuoco israeliana, Hezbollah non resta passivo. Il leader del movimento, Hassan Nasrallah, ha esortato i suoi sostenitori a rinunciare agli smartphone, ritenuti troppo vulnerabili. Tuttavia, per evitare sospetti, l’organizzazione ha poi modificato questa direttiva, consentendo l’uso di vecchi telefoni cellulari che non possono andare sul web. Hezbollah ha anche lanciato attacchi contro le infrastrutture di intelligence israeliane, come quelle situate sul Monte Hermon, e ha abbattuto diversi droni israeliani.
In risposta alle incursioni israeliane, Hezbollah ha anche potenziato la propria capacità di sorveglianza, utilizzando droni di fabbricazione iraniana. L’organizzazione ha recentemente sorvolato la base aerea israeliana di Ramat David e la città di Haifa, mostrando per la prima volta dal 1948 la capacità di penetrare nello spazio aereo israeliano.
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