(di Massimiliano D’Elia) Nel momento più delicato per il nostro Paese, per la salute, la vita dei nostri cittadini si scoprono sottotraccia, manovre di palazzo per buttare giù il castello del Governo Conte. Matteo Salvini continua a telefonare al premier Conte per contribuire con le proposte della Lega all’emergenza in corso: peccato che dall’altra parte nessuno gli risponda.
Il leader della Lega Matteo Salvini, allora, passa alla carica e nel cuore della notte, scrive la Repubblica, ha chiamato gli altri due leader del centrodestra, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi: “Dobbiamo chiedere di essere ricevuti dal Presidente Mattarella, la situazione non è più gestibile, Conte si rivela sempre più incapace, pericoloso per il Paese”. La carica suonata dal centrodestra, ma anche da Italia Viva (Renzi: “No alla comunicazione da reality”) è dovuta alla strategia tardiva e a singhiozzo di Palazzo Chigi che, a colpi di Dpcm, ha generato nell’opinione pubblica tanta confusione e incertezza per non dire sbandamento. Proprio di questo si lamenta Salvini: “i lavoratori non sanno se lunedì dovranno andare a lavoro“, il riferimento è all’ultimo Dpcm, licenziato solo nella tarda serata di ieri ma annunciato via social “a reti unificate” dal Premier la notte precedente, dove vengono indicati i settori commerciali strategici che non subiranno l’interruzione della propria attività.
Il centrodestra, quindi, con voce unanime chiede la convocazione immediata e permanente del Parlamento e un incontro urgente con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella a cui hanno mandato una nota congiunta: “Vogliamo con il cuore e con la testa dare il nostro contributo“.
Risentimento si è registrato anche da parte del presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati che sollecita e richiama il premier affinché consulti il Parlamento. Non sarebbero stati apprezzati i vari Dpcm, fatti in solitario, senza il raccordo del Parlamento. Giuseppe Conte ha fatto sapere che mercoledì probabilmente leggerà un’informativa in Aula. Soluzione che non gradisce Giorgia Meloni che enfatizza: “Il metodo di comunicazione è da regime totalitario, serve la convocazione immediata e a oltranza del Parlamento“. “II governo non si confronta, il Colle ci ascolti“, chiede, invece, Silvio Berlusconi. Matteo Renzi, incalza: “Evitiamo di seminare il panico con una comunicazione istituzionale che assomiglia a un reality”.
All’orizzonte, forse non molto lontano, ci potrebbe essere un Governo di unità nazionale guidato solo ta tecnici, con provata esperienza nei vari settori di competenza, magari guidato da una personalità “super partes” tipo Mario Draghi, molto apprezzato sia da destra che da sinistra e soprattutto dal Quirinale. Questa sarebbe l’unica soluzione accettabile dall’opposizione per entrare in maggioranza perchè il comune obiettivo dei due Matteo (Salvini-Renzi) è quello di buttare giù dal trono l’avvocato pugliese, Giuseppe Conte che, percentuali di gradimento alla mano, guida la classifica molto cara ai politici. Quando l’emergenza finirà chi siederà a Palazzo Chigi avrà segnato la storia e il suo gradimento potrebbe arrivare alle stelle, una manna per le prossime consultazioni elettorali. Quindi la parla d’ordine è: “Ora o mai più”.