L’esercito russo continua la sua guerra “martellante” caratterizzata da continue ed incessanti ondate di bombardamenti in diverse aree dell’Ucraina che in vaste aree di territorio è stata completamente rasa al suolo. Interi villaggi sono stati ridotti ad un cumulo di macerie che hanno inghiottito i propri abitanti, senza distinzione di sesso ed età.
Molti osservatori sostengono che l’arsenale di Mosca stia per finire, lo ripetono da mesi ma a quanto pare Putin riesce a sorprendere anche le più minuziose analisi d’intelligence.
Secondo il capo dell’intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, la Russia sarebbe a corto di munizioni: “Mosca ha sprecato enormi quantità di risorse umane, armamenti e materiali, e la sua economia e la sua produzione non sono in grado di coprire queste perdite.Se l’esercito russo fallirà nei suoi obiettivi questa primavera, esaurirà i suoi strumenti di guerra”.
A confermare la tesi anche l’oligarca Oleg Deripaska, secondo cui la Russia potrebbe trovarsi con le casse vuote già il prossimo anno, con la necessità di ricevere investimenti da Paesi “amici” per spezzare la morsa delle sanzioni occidentali.
Mosca sembra però possedere un arsenale infinito, dotato di nuove armi altamente distruttive. Per sorprendere gli avversari Putin settimane fa ha fatto lanciare, nella regione di Chernihiv, la bomba UPAB-1500B, un ordigno potentissimo di 1,5 tonnellate, capace di planare direttamente sull’obiettivo. E’ stata progettata per distruggere siti protetti/blindati fino a fino a 40 km.
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Gli Usa addestrano piloti ucraini sugli F-16
Fonti della Cnn, scrive l’Ansa, hanno fatto sapere che due piloti ucraini sono giunti alla base militare di Tucson, in Arizona, per un periodo di familiarizzazione con i caccia F-16. A quanto pare si cerca di capire quanto tempo occorre per addestrare gli ucraini a pilotare i caccia più venduti al mondo e soprattutto dopo quanto tempo possono essere certificati “combat ready“.
Tensioni sull’accordo sul grano
Mentre la battaglia infuria nel Dombass, aumentano le tensioni sull’accordo sul grano del Mar Nero, in scadenza il 18 marzo. “Stiamo lavorando duramente per un’ulteriore estensione dell’accordo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, mentre Mosca si è detta pronta al rinnovo solo se tutte le parti lo rispetteranno.