L’abbraccio tra Russia e India

di Aniello Fasano

A inizio luglio, mentre il Premier indiano Modi sorrideva e posava per le foto con il presidente russo Vladimir Putin, la Russia sferrava un durissimo attacco missilistico sull’Ucraina uccidendo donne e bambini in un’ospedale pediatrico di Kiev. E mentre continuavano ad arrivare condanne da tutto il mondo i due leader si abbracciavano fuori dalla residenza di Putin prima di tenere colloqui informali. Secondo l’agenzia di stampa russa TASS, Modi ha definito la visita una “meravigliosa opportunità per approfondire i legami” tra i due paesi in un post sulla piattaforma di social media X. Del tutto diversi i toni utilizzati dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky con un post su X ha dichiarato che si tratta di “un colpo devastante per gli sforzi di pace vedere il leader della più grande democrazia del mondo abbracciare il criminale più sanguinario del mondo a Mosca”.

Da quanto si apprende attraverso le agenzie, Modi non aveva alcuna intenzione di influenzare Putin sulle sue azioni in Ucraina, il viaggio è servito per affermare i legami strategici ed economici di lunga data tra i due paesi. Come riporta il TIME l’impegno del leader indiano sembra essere un tentativo di arginare la dipendenza del Cremlino dalla Cina, il principale rivale dell’India, mentre continua a camminare su una corda tesa tra Oriente e Occidente. Il viaggio si inserisce in un delicato quadro strategico. L’incontro, su cui “il non-detto” vale molto più delle dichiarazioni, è contestato dai critici di Modi, che ne hanno sottolineato l’incoerenza rispetto alla posizione occidentale su Putin. Per Modi, Putin resta un utile fornitore di energia nel breve temine, mentre nel lungo periodo l’India vuole evitare che la Cina asservisca completamente la Russia.

L’India ha forme di dipendenza dalla Russia, legate a forniture energetiche e militari, le quali non sono state interrotte dopo l’invasione dell’Ucraina: anzi l’India ha approfittato della scontistica che la Russia ha applicato su gas e soprattutto petrolio (mossa del Cremlino per evitare l’isolamento in cui le sanzioni l’avrebbero dovuta porre). D’altra parte il premier indiano si muove con disinvoltura anche con l’occidente. A giugno incontrò il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante una visita di stato a Washington, dove i due leader hanno approfondito le relazioni con una partnership nella difesa, commercio e tecnologia, condividendo le preoccupazioni sull’influenza della Cina nella regione. Tuttavia, l’India si è rifiutata di condannare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e si è astenuta da tutte le risoluzioni sull’Ucraina all’ONU. Modi con un approccio più morbido, si è limitato a dire a Putin che “l’era odierna non è un’era di guerra“.

Da quanto riporta il TIME gli esperti sostengono che la visita di Modi è incentrata principalmente sulla cooperazione in materia di difesa. Le affermazioni di Putin sulle relazioni tra Mosca e Pechino che da quanto si apprende “stanno vivendo il periodo migliore della loro storia”, hanno sollevato non poche preoccupazioni per l’India che vive, invece, un momento di tensione con la nazione cinese a causa di alcune frizioni sui contestati confini himalayani. Come conseguenza si sono avuti dei piccoli segnali di allontanamento dell’India nei forum in cui Russia e Cina svolgono un ruolo di primo piano. Chietigj Bajpaee, ricercatore senior per l’Asia meridionale presso Chatham House, afferma che “storicamente, Mosca ha assunto una posizione relativamente neutrale verso le due superpotenze, ma se ciò dovesse cambiare, spingerebbe Nuova Delhi a riconsiderare le sue relazioni con la Russia”. Non è affatto detto che nel profondo della strategia il cuneo indiano tra Mosca e Pechino non sia utile all’Occidente, in primis alla Nato. Secondo Bajpaee, è probabile che l’amicizia tra India e Russia duri. “Per l’India, l’incontro di Modi con Putin in Russia è solo una continuazione di legami strategici di lunga data che risalgono alla Guerra Fredda“, afferma Derek Grossman, analista senior presso la Rand Corp. “Ma agli Stati Uniti e all’Occidente, ricorda quanto sia difficile arruolare Nuova Delhi in una coalizione per contrastare l’invasione russa dell’Ucraina. In breve, non accadrà.

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