(di Pasquale PREZIOSA) L’Algeria, con un decreto del 20 Marzo scorso firmato dal Presidente Abdulaziz Bouteflika, ha definito per legge nazionale la sua Zona Economica Esclusiva.
Il Mediterraneo, oramai con la scoperta dei giacimenti di gas Egiziani, libanesi, Israeliani, ciprioti, potrebbe diventare una nuova eldorado dei paesi che si affacciano sul Mare Nostrum.
La nuova ZEE algerina, lambisce la Sardegna e, in primo esame, sembra non tener conto del concetto di reciprocità nella suddivisione delle aree d’interesse.
L’Italia con la Saipem nei pressi di Cipro ha già incontrato le prime difficoltà nello stabilire le regole del gioco per il rispetto del diritto internazionale: il tutto si è chiuso temporaneamente , con un “tutti a casa”.
L’Italia non ha ancora delimitato una ZEE e ha formulato riserve, con riguardo alla situazione del Mediterraneo, al momento della firma e della ratifica della Convenzione del Diritto del Mare del 1982.
L’interesse nazionale è quello di preservare le aree di pertinenza dell’Italia sulle quali esercitare il proprio diritto o la propria sovranità in accordo al diritto internazionale.
L’Algeria ci ha preceduti nella determinazione di un diritto che andava, perlomeno negoziato anche con noi: non è avvenuto.
L’Italia ha la necessità di ritornare a fare politica estera attiva, a essere rilevanti in campo internazionale, in fondo è uno dei paesi del G7, altrimenti saremo soccombenti con tutti i paesi che ci circondano: nessuno escluso.
foto da web: Africa Energy Intelligence