di Redazione
Inizialmente è intervenuta l’autorità britannica, seguita dall’Antitrust dell’Unione Europea, in modo più informale, e infine la Federal Trade Commission degli Stati Uniti. Questi tre enti di controllo del mercato stanno mettendo sotto la lente OpenAI e Microsoft. La Competition and Markets Authority (Cma) britannica è stata la prima a prendere posizione, annunciando la valutazione di un’indagine sui legami tra la startup dietro ChatGPT e il colosso di Redmond. Nello stesso periodo, l’Antitrust dell’UE ha indicato in modo più generico di monitorare da vicino la situazione tra OpenAI e Microsoft. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti, d’altra parte, sta esaminando l’investimento della grande azienda dell’hi-tech per verificare se ci siano violazioni delle regole sulla concorrenza.
In breve, le agenzie antitrust stanno attirando l’attenzione su una parte del mondo dell’intelligenza artificiale. La Cma, in particolare, ha espresso l’intenzione di dare alle parti interessate l’opportunità di commentare se gli sviluppi recenti legati a OpenAI abbiano portato a un’ipotesi di fusione significativa e di valutare l’eventuale impatto sul mercato britannico.
OpenAI è stata di recente al centro di una sorta di “controversia”. Il consiglio di amministrazione della startup ha licenziato il CEO Sam Altman, generando un conflitto interno sulle visioni divergenti riguardo alla prudenza nell’introdurre sempre più nuove applicazioni di intelligenza artificiale sul mercato. Microsoft, che possiede il 149% di OpenAI e ha investito circa 13 miliardi di dollari, ha adottato un approccio tattico: ha offerto ad Altman la direzione di un nuovo team di intelligenza artificiale in Microsoft e successivamente ha garantito ai dipendenti di OpenAI, eventualmente dimissionari, l’assunzione nello stesso team.
Sotto la pressione del CEO di Microsoft, Satya Nadella, il consiglio di amministrazione di OpenAI ha registrato le dimissioni e il ritorno di Altman con maggiori poteri, mentre Microsoft è entrata nel nuovo consiglio di amministrazione. In questo contesto, l’Autorità britannica ha dichiarato di valutare se l’accordo ha portato alla creazione di una situazione di fusione significativa. La Cma sta cercando di determinare se la partnership ha conferito a Microsoft il controllo effettivo su OpenAI alla luce degli ultimi eventi. Microsoft ha respinto questa ipotesi, sostenendo che la principale modifica è la presenza di un osservatore senza diritto di voto nel consiglio di amministrazione di OpenAI, una situazione molto diversa dall’acquisizione di Google su DeepMind. Brad Smith, vicepresidente e presidente di Microsoft, ha dichiarato che la società collaborerà con la Cma, mentre OpenAI finora non ha rilasciato alcun commento.
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