Secondo quanto reso noto da un funzionario del governo turco, l’arresto di Rasmiya Awad, sorella del defunto leader dello Stato islamico Abu Bakr Al-Baghdadi, avvenuto lunedì scorso, è paragonabile ad “una miniera d’oro dell’intelligence”.
Awad è stata arrestata durante un raid dall’esercito siriano libero appoggiato dalla Turchia, in un campo di rifugiati di fortuna nella periferia di Azaz, una città di 30.000 abitanti situata a circa 20 miglia a nord-ovest di Aleppo. La provincia di Aleppo, nella Siria nord-occidentale, è sotto il controllo militare turco dal 2016. Da allora, il comando militare turco ha fatto affidamento sull’esercito siriano libero sostenuto da Ankara e su una selezione di milizie filo-turche più piccole per controllare la regione.
L’Associated Press ha riferito che Awad è stata catturata insieme alla sua famiglia, compresi suo marito, sua nuora e i suoi cinque figli. Altri cinque adulti sono stati arrestati nelle vicinanze del campo profughi, tutti cittadini iracheni, ma non si sa ancora se siano in qualche modo collegati allo Stato islamico. I funzionari turchi hanno riferito ieri all’Associated Press che Awad, che il marito e la nuora sono stati già interrogati.
L’agenzia di stampa ha citato un funzionario del governo turco il quale avrebbe affermato che la cattura di Awad è stata “una miniera d’oro dell’intelligence in quanto le informazioni in suo possesso potranno ampliare in modo significativo la conoscenza sul gruppo terroristico e facilitare la cattura degli esponenti più pericolosi.