di Redazione
Armand Rajabpour-Miyandoab, di origini iraniane e cittadino francese, è stato arrestato per l’attentato avvenuto il 2 dicembre scorso a Parigi, durante il quale ha attaccato e ucciso, sotto la Torre Eiffel, un turista tedesco con coltello e martello, urlando “Allah Akbar”. Ha giurato fedeltà allo Stato Islamico (Isis) in un video in cui rivendica la sua affiliazione all’organizzazione terroristica islamista. Rajabpour-Miyandoab si è convertito all’Islam nel 2015, facendosi condizionare dai video dei reclutatori dell’Isis.
Nonostante sua madre avesse segnalato le preoccupazioni sul comportamento del figlio alla fine di ottobre, nessun elemento ha permesso di avviare nuovi procedimenti penali contro di lui. Nel 2020, a seguito di disturbi psichiatrici, era stato sottoposto a “obbligo di cure”, fino alla fine della libertà vigilata il 26 aprile 2023.
Il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha sottolineato che la Francia è costantemente sotto la minaccia terroristica e ha enfatizzato la necessità di combattere l’Islam radicale. Nel frattempo, tre membri della famiglia di Armand Rajabpour-Miyandoab sono stati posti in stato di fermo nell’ambito dell’inchiesta della procura antiterrorismo. La famiglia, che non è di religione musulmana, aveva lasciato l’Iran anni fa, mentre Armand si era convertito all’Islam in Francia e aveva frequentato personaggi radicali, incluso islamisti responsabili degli attentati in Francia nel 2015 e 2016.
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