Al via il tredicesimo Forum annuale sulle risorse umane in banca: riqualificazione, sviluppo sostenibile, produttività e formazione continua vere garanzie di occupabilità
I profondi cambiamenti nell’organizzazione e nel lavoro determinati dalla digitalizzazione che contribuisce ad incidere sulla definizione delle strategie di servizio, l’individuazione di nuove professioni e l’acquisizione di nuove competenze: questo l’attuale scenario in cui si “muove” la gestione delle risorse umane in banca proprio nell’anno in cui scade il contratto collettivo nazionale di settore.
La conciliazione degli interessi di carattere professionale ed occupazionale con le esigenze di stabilità ed equilibrio delle banche italiane resta ancora più al centro degli obiettivi di revisione del contratto che sarà frutto di una costruttiva interlocuzione tra le Parti sociali.
È il messaggio introduttivo, in sintesi, in apertura a Milano del tredicesimo Forum Abi “HR2018 – Banche e risorse umane”. Un “incubatore di idee”, in cui i massimi esperti delle relazioni sindacali e delle risorse umane si incontrano per confrontarsi sul presente e sul futuro del settore.
Con le banche italiane all’avanguardia nella trasformazione digitale dei servizi e dei processi grazie ad una costante attenzione all’innovazione, ecco che il focus della due giorni milanese ruoterà su rivoluzione digitale, futuro del lavoro e delle relazioni industriali, trasformazione dei paradigmi del lavoro, cultura, welfare integrato, bilateralità, competitività e occupazione nelle imprese del credito con particolare attenzione alle nuove generazioni.
Futuro del lavoro in banca e rivoluzione digitale fattori – precisa il comunicato – sempre più intrecciati in un orizzonte molto articolato che presenta un “cambio di passo” dell’economia, secondo i primi dati del 2018, con riflessi positivi sulla dinamica del credito e la qualità dell’attivo; mentre continua a ridursi fortemente l’ammontare dei crediti deteriorati.
Resta necessario il raggiungimento di migliori livelli di redditività per remunerare adeguatamente il capitale investito. In questo processo di rapida trasformazione, con l’impetuoso sviluppo della tecnologia e l’arrivo sui mercati del credito e dell’intermediazione di nuovi operatori, i cambiamenti organizzativi devono tendere ad aumentare efficienza, produttività e redditività nelle banche perché possano continuare a svolgere il loro fondamentale ruolo di sostegno a famiglie e imprese.
La digitalizzazione per le banche italiane non è un rischio ma un’opportunità – prosegue il comunicato – le persone restano al centro dell’organizzazione e la formazione continua e la riqualificazione del personale sono la risposta più concreta. Quindi nella qualità delle persone che lavorano l’unico vero antidoto alla paventata sostituzione delle macchine sull’uomo; gli investimenti nell’innovazione sono necessari, ma importanti restano il contatto umano e la fiducia per la gestione dei risparmi e degli investimenti della clientela, le cui esigenze sono sempre più evolute e tecnologicamente avanzate. I bancari di domani sapranno coniugare competenze tecniche costantemente aggiornate con abilità relazionali e sociali che costituiscono il tratto distintivo dell’essere umano rispetto alla “macchina”.
Per agevolare i cambiamenti che il mercato richiede, il settore è pronto al dialogo con i Sindacati di categoria. In tal senso è importante la convergenza sullo spirito, manifestato da Abi con la lettera ai Sindacati del 28 maggio, di favorire l’avvio e lo sviluppo di un confronto ampio e articolato per rinnovare il contratto collettivo. Emerge la comune consapevolezza di dover approfondire le crescenti trasformazioni dello scenario complessivo e di quelle che più direttamente riguardano le imprese bancarie, valorizzando la centralità della costruttiva interlocuzione. Attraverso quest’ultima, fondata su relazioni sindacali mature e inclusive, sarà possibile realizzare gli obiettivi di innovazione attesi con equilibrio e sostenibilità: fanno da esempio la grande attenzione dimostrata nella gestione delle eccedenze tramite il ricorso al Fondo di solidarietà che dal 2000, senza tensioni sociali né oneri per la collettività, ha accompagnato alla pensione oltre 68.000 lavoratori bancari; così come il Fondo per l’occupazione che dal 2014 ad oggi ha favorito l’assunzione di oltre 18.000 giovani.
I lavori del Forum si concluderanno con una Tavola rotonda cui interverranno: il Segretario Generale della Fisac Cgil, Agostino Megale; il Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro di Abi, Eliano Lodesani.