La legge di bilancio 2025 passa al voto del Senato, la proliferazione di atti normativi che la contraddistingue rappresenta una sfida significativa per il Governo, che dovrà garantire la rapida emanazione dei decreti necessari per evitare ritardi nell’attuazione delle misure. La tempestività sarà cruciale per assicurare che i fondi stanziati possano essere effettivamente utilizzati e che le politiche previste abbiano l’impatto desiderato sull’economia e sul tessuto sociale
di Andrea Pinto
L’approvazione definitiva della legge di bilancio 2025 da parte del Senato ha sancito un punto di svolta per il governo e le istituzioni, ponendo le basi per una serie di interventi economici e sociali che interesseranno diversi settori del Paese. Il percorso parlamentare si è concluso con una maggioranza solida, 112 voti favorevoli contro 67 contrari e un astenuto, confermando la manovra da 30 miliardi di euro. Tuttavia, il passaggio alla fase attuativa si prospetta complesso, con 103 provvedimenti necessari per rendere operative molte delle disposizioni contenute nella legge.
Misure in vigore dal 1° gennaio 2025
Alcune misure entreranno in vigore immediatamente, con l’obiettivo di offrire un impatto tangibile già nel breve termine. Tra queste:
Taglio strutturale del cuneo fiscale. La riduzione del cuneo fiscale sarà confermata e resa permanente per i redditi medio-bassi, con un’estensione anche ai redditi fino a 40.000 euro. Questa misura mira a incentivare il potere d’acquisto delle famiglie e sostenere il lavoro dipendente.
Pensione anticipata a 64 anni. Grazie alla possibilità di cumulare la previdenza obbligatoria con quella complementare, i lavoratori potranno accedere alla pensione a partire dai 64 anni, fornendo maggiore flessibilità al sistema previdenziale.
Maggiorazione della deduzione per nuove assunzioni. Per i prossimi tre anni, imprese e professionisti potranno beneficiare di una maggiorazione del 20% della deduzione relativa al costo del lavoro per le nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Provvedimenti attuativi necessari
La complessità della legge di bilancio è evidente dal numero di atti normativi necessari per la piena attuazione delle misure. Dei 103 provvedimenti previsti: 53 sono legati a stanziamenti di risorse per il 2025. Tra questi, 29 riguardano somme inferiori ai 10 milioni di euro, riflettendo la frammentazione delle misure introdotte. 1,8 miliardi di euro richiedono atti specifici nel 2025: Questi fondi saranno sbloccati solo dopo l’approvazione di ulteriori decreti, un importo che sale a 8 miliardi considerando il triennio 2025-2027.
Riduzione rispetto alle stime iniziali
Durante l’iter parlamentare, il numero di provvedimenti attuativi è stato ridotto grazie a modifiche strategiche. Un esempio rilevante è stata la sostituzione del Dpcm necessario per destinare 2,45 miliardi alle aree svantaggiate con una misura di esonero contributivo per le assunzioni nel Mezzogiorno, che non richiede atti di secondo livello. Questa modifica ha permesso di contenere il numero degli atti normativi rispetto alla versione iniziale.
Misure principali ancora in attesa di attuazione
Tra gli interventi più rilevanti che necessitano di decreti per diventare operativi figurano:
Riduzione dell’aliquota IRES per investimenti tecnologici avanzati. Un decreto del Ministero dell’Economia dovrà stabilire le modalità per l’applicazione dell’aliquota ridotta al 20%, un incentivo per favorire la modernizzazione delle imprese. Fondo per beni di prima necessità. Un decreto interministeriale sarà necessario per ripartire i 500 milioni di euro aggiuntivi destinati al Fondo per l’acquisto di beni essenziali, un intervento mirato a sostenere le famiglie in difficoltà. Incentivi per l’edilizia e la sostenibilità ambientale. Previsti finanziamenti per progetti di riqualificazione energetica e riduzione del consumo di risorse, che richiederanno decreti specifici per definire criteri e modalità di accesso ai fondi.
Confronto con le precedenti manovre
Il numero di provvedimenti attuativi necessari per la legge di bilancio 2025 segna un’inversione rispetto al trend degli ultimi anni. La manovra 2024, ad esempio, prevedeva solo 54 atti attuativi dopo il passaggio parlamentare, rispetto ai 119 della legge di bilancio 2023. Questo aumento riflette l’introduzione di molteplici micromisure con microstanziamenti, che hanno complicato la struttura complessiva del testo.
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