Trentasette persone sono state recuperate nel Mediterraneo dalla nave Ocean Viking che batte bandiera norvegese. Sono state recuperate al largo delle costre libiche mentre cercavano di navigare il tratto di mare con un gommone, definito dalla Ong non idoneo, di “cattivo stato”. Era sgonfio, rotto, con lo scafo pieno di acqua, liquami, carburante e il motore ormai in panne.
Appena saliti a bordo della Ocean Viking è come se fossero sbarcati in Norvegia, assumendo così una particolare posizione giuridica, opportunamente evidenziata nel nuovo decreto varato dal governo italiano. Nel rispetto degli obblighi di assistenza e soccorso, l’Italia ha, pertanto, assegnato alla nave il porto sicuro, individuato in quello di Ancona.
Per i soccorritori, come scrive Libero, Ancona è un porto troppo lontano. Anche alla Geo Barents con altri 73 migranti a bordo è stata indicato il medesimo porto.
A quanto pare le Ong oltre al porto sicuro cercano anche quello più comodo per continuare la loro attività di soccorso in mare e traghettare migranti quasi sempre solo verso l’Italia. Peccato che prima di dirigere verso il Bel Paese hanno evitato altri porti sicuri in Tunisia, a Malta e perchè no, anche in Corsica, molto più vicino di Ancona.