Le Pen “ora” in testa ma al secondo turno “ticket” Macron-Centrosinistra

di Emanuela Ricci

Al primo turno delle elezioni legislative anticipate, un elettore su tre ha votato per il Rn, quasi il doppio rispetto a due anni fa e leggermente più del risultato ottenuto alle recenti elezioni europee. La partita per Le Pen, però, non è vinta perchè toccherà superare lo scoglio del dobbio turno.

Secondo i primi risultati, solo una settantina di candidati su 577 posti disponibili possono comodamente sedere all’Assemblea Nazionale. 507 seggi verranno, invece, assegnati domenica 7 luglio, come previsto dalle complesse regole elettorali per le legislative, che si basano su collegi uninominali con una serie di sbarramenti.

In molti collegi, i candidati di Le Pen sono in testa ma la coalizione di Macron (Ensemble) e quella dei partiti di centrosinistra ed ecologisti (Nouveau Front Populaire, Nfp) correranno insieme con una strategia a tenaglia per sbaragliare, ad ogni seggio, il candidato di Rn. In caso di difficoltà nei vari seggi il candidato che non ha palese chance di vittoria dovrà tirarsi indietro per far accorpare i voti di Nfp e Ensemble e sconfiggere così con due forze il candidato di Rn. Macron ha definito questa strategia un “blocco democratico e repubblicano”.

Macron ha quindi virato a 360° sulla sinistra di Jean-Luc Mélenchon ma avrebbe anche detto di trovare alleanze caso per caso, incluse con i candidati della France Insoumise di Mélenchon.

Prospettive per la Composizione del Parlamento. I sondaggi sono cauti nel fare previsioni definitive. Secondo l’istituto Ipsos Talan, il Rn potrebbe ottenere tra 230 e 280 seggi, a fronte di una maggioranza assoluta di 289 deputati. Il centrosinistra potrebbe raccogliere tra 125 e 165 seggi, mentre Ensemble è accreditato tra i 70 e i 100 seggi. Les Republicains, partito moderato di centrodestra, ha ottenuto intorno al 10% dei voti, che potrebbero trasformarsi in 40-61 seggi.

Les Republicains sono spaccati tra la fuga in avanti del loro leader Eric Ciotti, che ha sostenuto pubblicamente il Rn e Bardella, e buona parte del partito che si oppone alla deriva sovranista. Per il momento, la linea ufficiale dei repubblicani è di non dare indicazioni di voto ai loro elettori, i quali potrebbero risultare decisivi in diversi collegi.

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