Le politiche economiche si distinguono in fiscali e monetarie. Quest’ultime nell’area “Eurozona” sono governate dalla Banca Centrale Europea, che controlla i tassi di interesse e l’offerta di moneta soprattutto attraverso le operazioni di mercato aperto, tra cui quelle di rifinanziamento, di fine tuning e di tipo strutturale.Tali operazioni provocano l’immissione o l’assorbimento di moneta, per cui determinano le condizioni di liquidità nel mercato. Le Banche Centrali Nazionali invece hanno la responsabilità di produrre e distribuire il contante, in base alla quota asssegnata.Le politiche monetarie possono essere restrittive ed espansive. Le politiche espansive tendono ad abbassare i tassi di interesse, al fine di ridurre il costo del denaro con la speranza di una ripresa degli investimenti e quindi dei consumi. L’altro strumento utilizzato è l’aumento dell’offerta di moneta, con l’obiettivo di un aumento dei consumi, con il rischio però di un incremento dell’inflazione. Secondo i monetaristi l’immissione di moneta non produce effetti sul mercato reale, ma soltanto un innalzamento dei prezzi. Le politiche restrittive invece mirano ad aumentare i tassi di interesse, che riducono gli investimenti, ma permettono un afflusso dei capitali esteri per via dei maggiori rendimenti. L’altro strumento è la diminuzione della quantità di moneta, che serve a stabilizzare il tasso di inflazione, con il rischio di produrre una contrazione dei consumi. Quest’ultima scelta è utilizzata soprattutto in periodi di instabilità monetaria.
di Stefano Militello