Uno dei gasdotti più lunghi del mondo – la Power of Siberia – creato per far giungere in Cina il gas naturale russo è stato completato per il 93%.
Secondo quanto reso noto da Gazprom, principale produttore energetico russo, 119 pozzi di gas operativi nel campo di Chayandinskoye, in Yakutia, sono stati completati, più di 2.000 km di condotte sono state saldate e deposte dalla Yakutia al confine russo-cinese, mentre la realizzazione del tratto subacqueo che attraversa il fiume Amur è completa al 78%.
Si tratta di un enorme gasdotto potrà trasportare fino a 61 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Ma quello che cambia gli equilibri energetici mondiali è il suo percorso: il gasdotto sarà in grado di unificare fra loro le due principali reti di condotte della Russia, quella occidentale e quella orientale.
“Eastern Route”, questo il nome dato al progetto, è uno dei principali progetti tra Russia e Cina. L’oleodotto potrebbe aiutare la Russia a diventare uno dei principali fornitori di gas naturale della Cina con l’aumento della domanda nel paese.
Le consegne dovrebbero iniziare alla fine del 2019. L’accordo sulla “rotta orientale” ha richiesto una negoziazione decennale e solo lo scorso luglio, Gazprom e la China National Petroleum Corporation (CNPC) hanno firmato un accordo per iniziare le consegne di gas lungo il percorso.
Mosca e Pechino progettano di costruire un altro gasdotto: la Power of Siberia 2 o la “Western Route”, che fornirà altri 30 miliardi di metri cubi di gas naturale dalla Russia alla Cina. Secondo le previsioni formulate da Aleksey Miller, direttore di Gazprom, il crescente consumo di gas della Cina, che nel 2016 superava i 200 miliardi di metri cubi, presto raggiungerà i 300 miliardi di metri cubi.