Oltre 700 ragazzi, provenienti da 19 scuole primarie e secondarie, hanno partecipato gratuitamente ai 30 laboratori didattici organizzati con il sostegno di Leonardo, nell’ambito della mostra “Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein”, allestita negli spazi del MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma.
Un successo per qualità didattica e partecipazione del quale siamo orgogliosi, perché sentiamo nostra la responsabilità di contribuire alla formazione delle nuove generazioni, in particolare nelle competenze tecnico-scientifiche, necessarie ad affrontare le sfide del terzo millennio. Leonardo contribuisce così al raggiungimento del 4° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) definito dall’ONU nell’Agenda 2030 e rivolto alla promozione di un’istruzione di qualità, equa e inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti.
Le attività dei laboratori hanno stimolato la curiosità dei giovani visitatori accompagnandoli in percorsi dai nomi evocativi, che indagano la materia dell’Universo (“Il concerto delle particelle- suono”, dedicato alle scuole elementari e medie) e le relazioni spazio-temporali (“E se la luce fosse lenta?”, per gli istituti superiori), suscitando riflessioni e approfondimenti sulle frontiere poste dalla nuova fisica e dal pensiero contemporaneo.
Si tratta di iniziative che l’Azienda considera essenziali per la promozione di una “cittadinanza scientifica” che coltivi il valore dell’innovazione, indispensabile per costruire il mondo del futuro.
Leonardo, azienda globale, progetta e realizza soluzioni ad alta tecnologia nei settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza. L’impegno nello sviluppo scientifico e tecnologico è dunque indispensabile. Non solo perché è alla base della creazione di valore per tutti i nostri stakeholder, ma anche perché produce un terreno fertile dove la cultura tecnica e scientifica si diffonde e genera un beneficio più ampio e condiviso. Sia mettendo a disposizione della collettività le applicazioni derivanti dai suoi progressi, sia stimolando il dibattito sui nuovi modelli di sviluppo sostenibile, in cui la scienza sia realmente al servizio dell’individuo e del suo diritto a vivere in una società inclusiva, innovativa e sicura.
In questa prospettiva si inseriscono le attività per avvicinare i giovani alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics), che costituiscono la solida base di competenze su cui costruire le professionalità del futuro, per rendere competitiva la nostra industria e contribuire allo sviluppo del nostro Paese.
Vivremo anni in cui la tecnologia avrà un ruolo sempre più pervasivo, aprendo scenari ancora inesplorati e nei quali la rivoluzione 4.0 cambierà radicalmente il sistema produttivo e la stessa organizzazione sociale. E, per questo, avremo bisogno di attingere a un vasto bacino di risorse ad alta specializzazione – dagli ingegneri ai tecnici, dai matematici ai biotecnologi, dai fisici agli informatici: un capitale umano e manageriale di eccellenza, capace di gestire ambiti complessi e multi-tecnologici e di tradurre la conoscenza in strategie orientate al risultato.
Questo nostro impegno si è recentemente concretizzato nell’apertura dell’i.Lab Matematica, in partnership con il Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano: uno spazio permanente all’interno del museo per fare matematica in modo sperimentale e avvicinare giovani e giovanissimi alla materia in modo informale e divertente e nel sostegno alle attività didattiche del National Geographic Festival delle Scienze che si è appena concluso a Roma.