L’Europa forse si muove: incontro a Parigi per l’acciaio e accordo con l’Ucraina sui materiali critici

di Emanuela Ricci

I ministri dell’Industria europei si riuniranno giovedì a Parigi per discutere strategie e misure volte a garantire la continuità della produzione siderurgica in Europa. L’incontro, annunciato dal ministero dell’Industria francese, si colloca in un contesto di crescenti difficoltà per il settore, tra cui l’aumento dei dazi doganali imposti dagli Stati Uniti, la sovrapproduzione cinese e il caro energia.

L’industria siderurgica europea, che impiega oltre 300.000 lavoratori, è sotto pressione a causa dell’incremento del 25% dei dazi sulle importazioni decretato dall’amministrazione Trump, una misura che penalizza le esportazioni europee. Contestualmente, la concorrenza dei produttori cinesi, capaci di immettere sul mercato acciaio a basso costo, ha ulteriormente complicato il quadro per le aziende europee. A ciò si aggiunge l’elevato costo dell’energia, che incide pesantemente sulla competitività dell’industria continentale.

Parallelamente, l’Unione Europea sta negoziando un accordo con l’Ucraina sui cosiddetti “materiali critici”, risorse fondamentali per lo sviluppo industriale del continente. Il commissario europeo per la strategia industriale, Stephane Sejourne, ha sottolineato la volontà dell’UE di raggiungere un’intesa equa e reciprocamente vantaggiosa con Kiev. Il patrimonio minerale ucraino, che comprende manganese, titanio, grafite e litio, rappresenta un asset strategico conteso anche dagli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump ha infatti ribadito che Washington merita un “rimborso” per il sostegno fornito all’Ucraina nella difesa contro l’invasione russa e ha dichiarato che gli Stati Uniti sarebbero “molto vicini” a un accordo con Kiev per l’accesso a tali risorse.

Nel corso di una visita nella capitale ucraina insieme alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, Sejourne ha illustrato un’alternativa europea per la gestione di queste risorse, evidenziando che “ventuno dei trenta materiali critici di cui l’Europa ha bisogno possono essere forniti dall’Ucraina in una partnership win-win”. Il commissario ha inoltre sottolineato che l’approccio europeo si distingue per la volontà di non imporre condizioni svantaggiose a Kiev: “Il valore aggiunto che offre l’Europa è che non chiederemo mai un accordo che non sia reciprocamente vantaggioso”.

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