Ieri, in piazza dei Martiri a Tobruk gli abitanti della citta’ dell’est della Libia hanno protestato contro la rottura dell’impianto di desalinizzazione dell’acqua e la sua mancata riparazione, che ha provocato una forte riduzione dell’erogazione delle risorse idriche. I manifestanti hanno lanciato un ultimatum ai deputati del parlamento che ha sede nella città dando loro una settimana di tempo per risolvere la crisi e minacciando nuove iniziative di protesta più forti fino a bloccare le attività della Camera dei rappresentante e chiudere il porto di Harraga e di Brega che ospitano due importanti terminal di petrolio. La regione storica della Cirenaica, che si estende nella Libia orientale, è amministrata da un governo detto “transitorio”, non riconosciuto a livello internazionale, con sede ad al Baida, a meta’ strada fra le città di Bengasi e Tobruk, guidato dall’ex premier Abdullah al Thinni. L’esecutivo “ribelle” e’ fedele al comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna), il generale Khalifa Haftar, nominato “feldmaresciallo” dalla Camera dei rappresentanti di Tobruk, il parlamento libico nato nel 2014.
Foto Ansamed