Gli sforzi per risolvere la crisi in Libia sono falliti a causa di “troppi mediatori”: è quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Angelino Alfano in un’intervista pubblicata dal Times, in cui chiede alle altre Nazioni di abbandonare negoziati indipendenti e lasciare l’incarico nelle mani delle Nazioni unite. Alfano ha affermato che gli interventi da parte di inviati occidentali, europei e russi, con interessi divergenti, hanno aumentato il caos e frenato il processo atto a riunione fazioni rivali. “Fino ad ora abbiamo avuto troppi mediatori. Troppi negoziatori, troppi negoziati, troppe mediazioni e troppo pochi risultati, ha affermato il ministro. “Dobbiamo voltare pagina”. Alfano ha rilasciato l’intervista a seguito della riunione dei ministri degli Esteri di Londra, mirata ad unire gli sforzi a sostegno di Ghassan Salamé, il rappresentante speciale dell’Onu per la Libia. Alfano ha negato le accuse secondo cui l’Italia avrebbe pagato tangenti alle milizie per mettere fine al flusso di migranti, che durante i mesi estivi è calato. Comunque, ha detto che l’Italia non aveva altra opzione che intraprendere un’azione unilaterale poiché l’Europa si era sottratta dal condividere quest’onere. Fino ad ora l’Italia ha dovuto agire da sola, ha commentato il ministro. Gli accordi raggiunti a livello europeo avevano più a che fare con la solidarietà che con impegni finanziari congiunti. E nonostante il fatto che avessero solo a che fare con la solidarietà, noi non abbiamo ricevuto alcuna solidarietà perché il meccanismo di ricollocamento è fallito. Non abbandoniamo l’idea che un’azione europea possa ancora essere utile, ha aggiunto il ministro. Visto che la solidarietà ha fallito, possiamo puntare a investimenti finanziari congiunti.