Le interruzioni della produzione petrolifera in Libia hanno causato perdite dirette e indirette pari a 160 miliardi di dollari negli ultimi tre anni. Lo ha riferito la Banca centrale libica, spiegando che il recente blocco dei tre maggiori giacimenti petroliferi del sud e dell’ovest del paese ha comportato una diminuzione dell’output pari a 350 mila barili di greggio al giorno. Il prodotto interno lordo libico è sceso quest’anno a 19 miliardi di dinari (13,9 miliardi di dollari) dai 112 miliardi di dinari (82,9 miliardi di dollari secondo il tasso di cambio di oggi) del 2012. I gruppi armati di Zintan, provincia della Tripolitania indipendente dal governo di accordo nazionale riconosciuto dall’Onu, hanno chiuso le valvole delle condutture che collegano i giacimenti di El Feel (Elephant), Sharara e Hamara (o Hamada), situati nella parte sud-occidentale e centro-occidentale del paese, alla raffineria petrolifera della città costiera di Al Zawiya, il più grande impianto attivo in Libia. Per la riapertura degli oleodotti i gruppi di Zintan chiedono maggiori rifornimenti di carburante e combustibile, nonchè un miglioramento delle condizioni economiche. La compagnia energetica statale National Oil Corporation (Noc), condotta a livello statale, e la privata Arabian Gulf Oil Company (Agoco, con sede a Bengasi) hanno imposto sui tre giacimenti in questione lo stato di forza maggiore, uno status giuridico a cui è possibile ricorrere quando una parte in causa in un contratto non è in grado di soddisfare le forniture di greggio per ragioni che non rientrano sotto il suo controllo. Il continuo stop agli oleodotti costringono le autorità libiche ad adottare costose contromisure, qualcosa che in questo momento “andrebbe evitato”. L’attuale situazione “richiede adesso più che mai grandi sforzi per proteggere l’unica fonte di guadagno per i libici”, afferma ancora la Banca centrale. Nonostante le continue incertezze del quadro politico, la Libia sta cercando di rilanciare la produzione e le esportazioni di petrolio. Lo scorso mese di luglio la produzione di petrolio in Libia ha superato 1 milione di barili al giorno per la prima volta dal 2014. Insieme alla Nigeria, la Libia e’ stata esclusa dall’accordo rinnovato il 25 maggio scorso a Vienna dagli Stati membri dell’organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) sul taglio di 1,8 milioni di barili al giorno. A causa dell’instabilità politica, sociale ed economica, la produzione di petrolio libica è notevolmente al di sotto di quella dell’era di Muhammar Gheddafi. Nel 2011 la Libia produceva 1,6 milioni di barili al giorno.