Secondo quanto riferito da2 fonti libiche, le forze guidate da Khalifa Haftar sono a circa 30 kilometri da Tripoli dove è in corso una “importante controffensiva” delle forze militari fedeli al governo di accordo nazionale di Fayez Serraj.
L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) ha riferito che sono oltre 13.500 gli sfollati in seguito alla battaglia nei pressi di Tripoli di cui 4.000 hanno lasciato le proprie abitazioni nelle ultime 24 ore.
Intanto l’Italia continua a lavorare per scongiurare un’ulteriore escalation della crisi, con il premier Giuseppe Conte che rivendica il ruolo di “facilitatore” del nostro Paese.
Previsto per domani l’incontro di Conte con il vice premier e ministro degli Esteri di Doha, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, titolare del dossier libico, e il vice premier del governo di Tripoli Ahmed Maitig, esponente di Misurata.
Conte, in una dichiarazione rilasciata a Bari ha spiegato che “L’Italia vuole avere un ruolo di facilitatore per il processo di stabilizzazione e pacificazione della Libia – aggiungendo che – c’è serio e concreto rischio, di una crisi umanitaria. Se ci sarà, assicura, ‘l’Italia saprà affrontarla”. “Quando ragioniamo di Libia – ha concluso – non pensiamo solo alla immigrazione, noi pensiamo anche a pacificare un Paese che è centrale per tutti gli equilibri, del Nord Africa, mediorientali e del Mediterraneo intero, e quindi dell’Unione europea”.