I membri del Consiglio di presidenza del governo di accordo nazionale della Libia sostenuto dalle Nazioni Unite, il vicepremier Ahmed Maiteeq, e i vicepresidenti Fathi al Majbari e Abdel Salam Kajman, hanno rilasciato una dichiarazione nella quale annunciano il possibile crollo dell’esecutivo guidato dal primo ministro Fayez al Sarraj. Lo riporta l’agenzia di stampa italiana Nova.
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In una lettera indirizzata proprio a Sarraj, i tre esponenti del governo hanno annunciato il proprio rifiuto ad appoggiare un processo decisionale “individuale” che rischia di portare il paese “verso l’ignoto e ad un nuovo scontro armato tra fazioni”. Secondo i tre esponenti del governo di accordo nazionale, gli obiettivi del governo in termini di lotta al terrorismo, all’immigrazione illegale e alla crisi economica non sono stati raggiunti a causa “di politiche governative mal concepite e azioni irresponsabili” avviate da Sarraj senza alcuna consultazione condivisa con gli altri membri del Consiglio di presidenza.
“Il Consiglio presidenziale è divenuto una delle parti della crisi e non un mezzo per risolverla”, si legge nella dichiarazione. “Il perseguimento da parte di Sarraj di un’esclusione dei partner interni al Consiglio, la sua totale dipendenza dalle coalizioni transnazionali e dai riconoscimenti internazionali intermedi porterà a un completo collasso non solo del Consiglio presidenziale e del suo governo ma di tutto il paese”, hanno sottolineato i tre esponenti del Consiglio di presidenza. Maiteeq, Al Majbari e Kajman hanno accusato Sarraj delle ripercussioni dell’imminente collasso delle istituzioni statali e della spaccatura del paese che rischia di far tornare la popolazione libica “al punto di partenza”.