La Commissione militare congiunta libica si è riunita a Ginevra, moderatore: direttamente l’inviato speciale Ghassam Salamé. Cinque i rappresentanti del governo di accordo nazionale (GNA) e cinque quelli dell’esercito nazionale libico (LNA).
Positivo il commento del presidente dell’Alto Consiglio di Stato Khaled al-Meshri: “la scelta del Consiglio presidenziale di partecipare ai lavori non rappresenta un fallimento nel “respingere l’aggressione”, bensì un tentativo di fermare lo spargimento di sangue e trovare una soluzione pacifica alla crisi libica, chiarendo che l’opzione di un confronto militare è ancora sul tavolo, nel caso il generale Haftar, descritto come “l’aggressore”, continui la sua offensiva e si rifiuti di ritirare e fermare le sue operazioni militari“.
Nel frattempo in Italia si tratta sull’accordo con la Libia sui migranti
Ieri al Viminale l’incontro tra la delegazione italiana, guidata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro dell’Interno del governo di accordo nazionale della Libia, Fathi Bashagha.
Lamorgese ha ribadito la volontà dell’Italia di collaborare ma ha rimandato per le questioni politiche alle competenze del ministro degli Esteri Luigi Di Maio e del premier Giuseppe Conte. Tra le problematiche presentate dalla delegazione libica quella degli sfollati per la guerra, circa 300mila. Dopo lo smantellamento di cinque campi per migranti è emersa l’esigenza di riattivarne di nuovi e proprio su questo fronte sono stati chiesti aiuti materiali all’Italia, sebbene le Nazioni Unite abbiano già chiesto la chiusura di tutti i centri mentre nel Gathering Departing and Facility (GDF) le attività dell’UNHCR restano sospese per motivi di sicurezza.
Non a caso, su questo punto la ministra Lamorgese ha ribadito la necessità di coinvolgere e coordinarsi con le organizzazioni internazionali. Maggiore impegno all’Italia e all’Europa è stato chiesto anche per quanto riguarda la frontiera sud, quella con il Ciad e il Niger, dove c’è un problema di controllo del territorio.
Il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, ha confermato l’intenzione del Governo italiano di presentare una serie di emendamenti al memorandum d’Intesa firmato con il governo dell’Accordo Nazionale nel febbraio 2017 in materia di contrasto all’immigrazione clandestina e illegale, atti a migliorare i contenuti dell’accordo.
Di Maio ha confermato il sostegno del Governo italiano al GNA, il Governo libico riconosciuto dalle risoluzioni Onu. Di Maio ha ribadito “il massimo impegno dell’Italia per una soluzione politica della crisi libica, a partire dalla piena attuazione degli esiti della Conferenza di Berlino. Ribadiamo il nostro appello affinche’ la tregua venga effettivamente rispettata e le parti si impegnino lungo il percorso politico tracciato a Berlino. L’Italia parteciperà alla prima riunione ministeriale dell’International Follow-up Committee a Monaco di Baviera ed e’ pronta a fare la sua parte e ospitare la successiva riunione a livello tecnico”.
Il Ministro degli Affari Esteri italiano ha annunciato la partecipazione del suo Paese alla prima riunione ministeriale del Comitato internazionale di follow-up della Conferenza di Berlino, che si terrà a Monaco di Baviera, in Germania, a metà marzo prossimo, esprimendo la disponibilità dell’Italia a “svolgere il proprio ruolo e ospitare la prossima riunione a livello tecnico”.