Oggi a Roma il ministro degli Esteri Moavero Milanesi incontrerà l’inviato speciale dell’Onu in Libia Ghassan Salame. L’appuntamento dopo quelli avuti negli ultimi giorni con il collega emiratino e qatarino. L’Italia nonostante la telefonata di Trump ad Haftar intende portare avanti la politica inclusiva con tutti gli attori in campo. Una politica che sarà sottolineata anche nel vertice dei direttori politici di Francia, Gran Bretagna, Usa, Italia, Emirati ed Egitto convocato oggi a Roma.
L’idea è quella di riesumare l’inviato speciale dell’Onu Salame con la speranza che porti a casa la riorganizzazione del saltato summit Onu di Ghadames. Sul terreno però, scrive La Stampa, la situazione appare più complicata, e non solo perché al piano negoziale di Roma previo un cessate il fuoco immediato Tripoli e Misurata aggiungono la condizio sine qua non del ritorno a Bengasi di Haftar. Ieri è giunta notizia di un assalto armato al centro di detenzione di Qasr Ben Gahshir, un sobborgo a sud di Tripoli dove si combatte furiosamente tra le forze tripoline e quelle di Haftar. Almeno 2 dei circa 980 migranti prigionieri nel centro sono stati uccisi ma la dinamica e soprattutto le finalità dell’azione restano poco chiare. Chiara è invece la fotografia restituita dall’Onu di almeno 35 mila sfollati a Tripoli, vale a dire libici in fuga dalla guerra.