Libia, stallo totale in attesa che attori regionali e Usa decidano. Al Serraj in Italia, Germania, Inghilterra e Francia

La situazione attuale in Libia “comporta un aggravamento della spaccatura tra Cirenaica e Tripolitania”, mentre l’inerzia si sta “spostando sempre più” a favore del generale Khalifa Haftar, comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna).” Lo ha detto all’agenzia di stampa italiana Nova, Umberto Profazio, analista presso il Nato Defence College Foundation e l’International Institute for Strategic Studies.

La situazione attuale, dovuta sia all’offensiva di Haftar a Tripoli che all’intransigenza del premier Fayez Sarraj, che non vuole tornare a dialogare senza un ritiro dell’Lna verso est, comporta un aggravamento della spaccatura tra Cirenaica e Tripolitania”. Profazio ha ricordato l’esistenza di diverse “istituzioni parallele” in Libia, con due diverse Banche centrali (una a ovest e una nell’est del paese), due diverse National Oil Corporation (Noc, la compagnia petrolifera), due diverse Libyan Investment Authority (Lia, l’autorità per gli investimenti i cui fondi sono però bloccati dall’Onu). “La prosecuzione di questo conflitto e l’incapacità di trovare una sintesi rischia di portare a una spaccatura”.

Il conflitto in corso a Tripoli, sommato alle notizie secondo cui il generale libico ha accumulato un debito di circa 25 miliardi di dollari per finanziare l’offensiva su Tripoli, ha alimentato i timori che Haftar possa provare a vendere il greggio libico autonomamente, scavalcando la Noc. “Dal punto di vista finanziario, Haftar potrebbe replicare quanto fatto la scorsa estate, cioè esportare petrolio in autonomia grazie ai contatti con le potenze regionali favorevoli al suo disegno, in particolare gli Emirati Arabi Uniti, ma allora un avvertimento degli Stati Uniti impedì che si istituisse questo genere di esportazione autonoma dall’est”, ha detto ancora Profazio.

Dopo la telefonata fra Trump e Haftar avvenuta il 15 aprile scorso, tuttavia, “l’inerzia sembra che sia spostando sempre più verso Haftar, che ha già il sostegno di diversi attori regionali, tra cui Arabia Saudita ed Emirati”. Secondo il “Wall Street Journal”, Riad avrebbe fornito ad Haftar il sostegno economico per finanziare l’offensiva dell’uomo forte della Cirenaica. “Anche dal punto di vista economico, in questo momento credo che l’inerzia si stia spostando verso l’Lna”, ha concluso Profazio.

Al Sarraj,nel frattempo,  prova a far vedere all’estero che è lui che trattiene le fila degli eventi libici. Si gioca la carta della diplomazia mentre Tripoli perde un altro caccia Mirage F-1 guidato da un presunto mercenario portoghese finito nelle mani dei rivali dell’Esercito nazionale libico (Lna). Ieri è stato in Italia e Germania. Oggi volerà a Londra e in serata sarà in Francia.

Ieri il presidente del Consiglio Conte ha ricevuto  il premier Fayez al Sarraj. Da Palazzo Chigi hanno fatto sapere che il premier Conte ha “ribadito il forte impegno del governo italiano volto a rivitalizzare un processo politico efficace e sostenibile. L’incontro ha fornito l’occasione per un aggiornamento degli sviluppi sul terreno e uno scambio di opinioni sulla situazione libica. Giuseppe Conte ha confermato la necessità di evitare ulteriori spirali di violenza per poter avviare un confronto tra le parti sotto l’egida delle Nazioni Unite e con il sostegno della Comunità internazionale, a beneficio del popolo libico, della stabilità del paese e dell’intera regione”.

Da Tripoli, invece, spiegano che Sarraj ha ringraziato l’Italia per la “chiara condanna dell’aggressione” del generale Haftar contro Tripoli, ma ha chiesto a Roma di “esercitare un maggiore sforzo” in sede europea e regionale per costringere gli assedianti a ritirarsi. Attraverso una dichiarazione, il Gna afferma che i colloqui di Palazzo Chigi hanno affrontato “le ripercussioni dell’assalto” alla capitale libica Tripoli, definita come una vera e propria “aggressione”. Il premier libico ha ringraziato il governo di Roma per aver fornito aiuti umanitari “durante la guerra del Gna contro il terrorismo a Sirte e altrove”, sottolineando inoltre il sostegno italiano “fornito alla Guardia costiera libico e al suo efficace contributo per affrontare le questioni delle migrazioni illegali”. Il capo del governo libico ha peraltro espresso apprezzamento per la scelta dell’Italia di tenere aperta l’ambasciata a Tripoli, “che è ancora operativa nonostante la crisi in corso”.

Sarraj, si legge ancora nella nota, ha invitato il governo italiano “a esercitare un maggiore sforzo per cambiare in positivo l’esitante posizione regionale e dell’Ue, dato lo status internazionale e il peso dell’Italia”. L’obiettivo, prosegue la nota del Gna, deve essere quello di “fermare l’aggressione” e far ritirare le forze di Haftar “alle posizioni precedenti”. Conte, prosegue il governo libico nella nota su Facebook, ha accolto con favore la visita di Sarraj, “ribadendo la posizione del suo paese a sostegno del Gna”, e ha confermato che “non esiste una soluzione militare alla crisi libica”. Il premier italiano, secondo la nota del Gna, ha sottolineato la necessità di riprendere il dialogo al più presto. “L’Italia sa bene che la guerra potrebbe metterebbe in pericolo la Libia e la regione”, ha detto Conte.

La situazione sul terreno

Intanto sul terreno si registra l’abbattimento a sud di Tripoli di un Mirage F1 del Gna guidato da un presunto mercenario portoghese di nome Jimmy Reis, 29 anni, catturato dalle forze dell’Lna. Attraverso un presunto comunicato pubblicato su Facebook e ripreso dall’emittente televisiva satellitare “Al Arabiya”, l’Lna avrebbe spiegato che l’aereo militare abbattuto oggi a sud di Tripoli non farebbe capo al Governo di accordo nazionale con sede a Tripoli, ma sarebbe parte dell’operazione militare europea Sophia, tesa a neutralizzare le consolidate rotte della tratta dei migranti nel Mediterraneo. In seguito la pagina Facebook si è rivelata un falso profilo. Pertanto lo stesso Mismari ha scritto su Twitter poco fa di “non aver rilasciato alcuna dichiarazione oggi”. L’operazione Sophia Eunavfor Med, da parte sua, ha smentito qualsiasi rapporto con il presunto pilota portoghese.

 

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