Un recente rapporto del “Washington Instutute for near East Policy” ha riferito che negli ultimi sette anni, un grande afflusso di combattenti stranieri si è unito ai ranghi dei jihadisti dell’Isis in Libia.
La Libia sta vivendo la quarta maggiore mobilitazione di combattenti stranieri nella storia del jihadismo trovandosi subito dietro a Siria, Afghanistan e Iraq per numero di foreign fighter presenti sul campo.
Il rapporto indica che i tunisini costituiscono il gruppo maggiore tra i foreign fighter presenti nel paese. L’istituto statunitense stima in almeno 1.500 i jihadisti tunisini unitisi all’Isis in Libia, costituendo così di gran lunga il maggior gruppo numerico di combattenti stranieri. Tra i jihadisti in Libia ci sono 300 marocchini, 130 algerini, 112 egiziani e 100 sudanesi.
Per quanto riguarda i jihadisti dell’Africa sub-sahariana, il loro numero è stimato intorno alle 900 unità, provenienti principalmente da Senegal, Ghana, Mali, Niger e Ciad.
Secondo quanto riportato dal Washington Institute for Near East Policy, tra le fila del sedicente Stato Islamico in Libia ci sarebbero altresì 66 cittadini francesi. Il rapporto dell’istituto statunitense definisce la Libia “un passaggio strategico” per l’Isis e denuncia il rischio che da questo paese i miliziani possano diffondersi nel resto dell’Africa e raggiungere addirittura l’Europa.