Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, intervistato da Rtl 102.5, in merito alla crisi libica e al negoziato segreto, di cui parla il quotidiano “La Repubblica”, tra il premier Giuseppe Conte e una delegazione del generale Haftar, ha affermato: “Se Conte incontra tutte le parti in causa, non posso dirvi sì o no, ma se lo fa, fa bene a farlo“.
“La Repubblica”, tramite l’applicazione, “gratuita” Flightradar ha scoperto che un velivolo dei servizi italiani, un Falcon 50 della CAI – Compagnia Aeronautica Italiana – ieri alle cinque del pomeriggio si è diretto da Roma-Ciampino verso la Libia. E’ atterrato a Bengasi, dove c’è il quartier generale di Kalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. Haftar e una sua delegazione si sono imbarcati per volare a Roma dal presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte.
L’Aise – Agenzia Informazioni e Sicurezza Estera – segue da vicino il dossier libico e in questi giorni si sta muovendo senza sosta in tutte le capitali dell’area. L’Italia pur rimanendo a fianco del presidente Serraj, l’unica autorità riconosciuta dalle Nazioni Unite, non può trascurare la presenza e il potere sul territorio libico del generale Kalifa Haftar.
Il punto è che in Libia si sta svolgendo anche una strana competizione di attori esterni. Egitto, Arabia Saudita ed Emirati appoggiano Haftar mentre al fianco di Tripoli c’è il Qatar.
Il Qatar per dimostrare tutta la sua forza economica a Egitto, Arabia Saudita e Emirati è riuscita a convincere le brigate di Misurata a schierarsi con Serraj.
Ora Haftar ha due possibilità: ritirarsi oppure scatenare una guerra sanguinaria senza precedenti, per la presa di Tripoli.
Il premier italiano Conte, ieri, è stato chiaro con Haftar: “se si scatena la guerra totale, ci sarà una condanna durissima del governo italiano in tutte le sedi”.
L’Italia ha proposto la disponibilità a gestire la ripresa dei colloqui di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite. Garantendo ascolto alle richieste di Haftar, offrendo la mediazione con il Qatar – dove Conte è stato in visita una settimana fa – e con le milizie che si sono opposte al generale. Una proposta che si cerca di consolidare attraverso i contatti continui con le autorità emiratine, saudite ed egiziane.
La situazione sul terreno
La 166ma Brigata dell’Esercito nazionale libico (Lna) guidato dal generale Khalifa Haftar ha annunciato l’arrivo di ulteriori rinforzi militari a Tripoli per unirsi alle forze che combattono contro le milizie fedeli al governo di accordo nazionale libico del premier Fayez al Sarraj. Il battaglione ha dichiarato oggi, in una nota alla stampa, che una brigata completa è partita dalla Libia orientale per dirigersi verso Tripoli, aggiungendo che le unità dell’esercito guidate da Haftar stanno facendo progressi sui fronti verso il centro di Tripoli. L’Esercito nazionale libico ha annunciato ieri di aver preso il controllo del campo militare Yarmouk, uno dei più grandi campi di Tripoli, dopo essere entrato nel quartiere di Ain Zara e in alcuni quartieri a sud di Tripoli. Nella notte, tuttavia, il campo di Yarmouk (situato a 8 chilometri dal centro di Tripoli) è stato ripreso dalle forze di Sarraj, secondo il sito web informativo arabo “Al Khaleej Online”.