L’Indonesia entra nei BRICS. Nuovo tassello per la governance globale

Il gruppo BRICS, composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, si allarga con l’ingresso ufficiale dell’Indonesia, la più grande economia del Sud-Est asiatico e il maggiore Stato insulare al mondo. L’annuncio è stato dato dal Brasile, attuale presidente di turno dell’alleanza nata nel 2009 per offrire un contrappeso al G7, dominato dai Paesi sviluppati.

L’adesione dell’Indonesia, formalizzata dopo la formazione del nuovo governo guidato dal presidente Prabowo Subianto, segna un ulteriore passo verso il rafforzamento della cooperazione tra i Paesi del Sud globale. Secondo il governo brasiliano, con i suoi oltre 280 milioni di abitanti e un’economia in forte espansione, l’Indonesia rappresenta un elemento chiave per l’approfondimento della cooperazione Sud-Sud e per il consolidamento degli sforzi volti a riformare le istituzioni della governance globale.

Il blocco BRICS, che già rappresenta quasi il 45% della popolazione mondiale e il 35% del PIL globale in termini di parità di potere d’acquisto, sta rapidamente ampliando la propria portata geopolitica. Dopo l’inclusione, nel 2023, di Iran, Egitto, Etiopia ed Emirati Arabi Uniti, l’Indonesia è l’ultima nazione a entrare ufficialmente nel gruppo. L’Arabia Saudita ha ricevuto un invito formale, ma non ha ancora risposto, mentre Turchia, Azerbaigian e Malesia hanno presentato richieste di adesione.

La candidatura dell’Indonesia era stata già approvata durante il vertice di Johannesburg nell’agosto 2023. Tuttavia, Giacarta aveva preferito attendere l’esito delle elezioni presidenziali del 2024 prima di presentare la domanda formale.

In un comunicato, le autorità indonesiane hanno definito l’ingresso nei BRICS una “pietra miliare” per il Paese, sottolineando che la piattaforma rappresenta un’opportunità per promuovere un ordine mondiale più inclusivo ed equo. Anche Cina e Russia, leader del gruppo, hanno accolto l’Indonesia come un partner fondamentale per il rafforzamento della solidarietà tra i Paesi in via di sviluppo.

Il presidente Prabowo Subianto ha tracciato una linea di politica estera “indipendente”, volta a mantenere relazioni positive con le principali potenze globali, inclusi Stati Uniti e Cina. L’adesione ai BRICS riflette la volontà dell’Indonesia di consolidare il proprio ruolo internazionale senza compromettere i rapporti tradizionali con i partner occidentali.

Parallelamente, l’Indonesia sta negoziando l’ingresso nell’OCSE, segno della sua intenzione di bilanciare le alleanze strategiche. Nonostante la cooperazione crescente con Cina e Russia, gli Stati Uniti rimangono comunque un partner privilegiato nel settore della sicurezza. Lo dimostrano esercitazioni come “Garuda Shield” e gli accordi di armamento siglati con nazioni occidentali.

L’allargamento del gruppo riflette l’obiettivo di Cina e Russia che è quello di ridimensionare il dominio delle potenze occidentali, promuovendo un ordine mondiale alternativo. Il politologo Richard Heydarian, in un’intervista a “Nikkei Asia”, ha evidenziato come il crescente interesse verso i BRICS da parte di Paesi come Thailandia, Vietnam e Malesia sia una risposta alla trasformazione degli equilibri di potere globali.

Con l’ingresso ufficiale dell’Indonesia, il gruppo BRICS si afferma sempre più come un pilastro della cooperazione Sud-Sud. La piattaforma, che già riunisce Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, si espande ulteriormente per dare maggiore voce ai Paesi in via di sviluppo, rafforzando il loro peso nei processi decisionali globali in un contesto geopolitico sempre più caratterizzato da crescenti frammentazioni e rivalità tra le grandi potenze.

L’adesione dell’Indonesia segna così un passo strategico non solo per Giacarta, ma per l’intero panorama delle relazioni internazionali, consolidando il ruolo dei BRICS come catalizzatore di una nuova era di cooperazione multilaterale.

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