Vincenzo Scotti, Presidente della Link Campus University ad Affaritaliani: “Ci tuleremo nelle sedi competenti. Al via le richieste di risarcimento danni”
Scotti (Link Campus): “Attaccano noi per colpire i 5Stelle. Ma ci difenderemo”
Proponiamo l’intervista fatta da Affari Italiani.
Professor Scotti, la Link Campus University, l’Università che Lei presiede, è da circa due settimane sotto attacco da parte degli organi di stampa. “La Repubblica” prima e “Il Giornale” poi hanno bersagliato l’Ateneo con le più svariate accuse. Fra queste l’idea che la Link sia la “Frattocchie dei Cinque Stelle”. Ha capito il perché?
“Nel 2015, la nostra Università promosse un seminario di studio sulla manipolazione delle informazioni nell’era del ‘cyberspace’. Oltre tre anni fa, abbiamo capito, prima degli altri, che ci stavamo avviando ad una nuova fase, la definirei barbarica, in cui è possibile falsificare le informazioni con estrema disinvoltura, con grande tecnica e in modo scientifico, rendendo impossibile distinguere il vero dal falso. Un’era in cui diventa quasi impossibile ripristinare la verità dopo che una notizia falsa è entrata nella rete.
Le faccio un esempio: la vicenda che coinvolge un giornalista e Papa Francesco. Il Pontefice ha smentito la verità di un virgolettato e il giornalista non ha neppure proferito parola, lasciando che quanto da lui scritto continui a circolare liberamente su Internet. Eppure quelli sono contenuti di un ragionamento teologico e pastorale che non sopporta grossolane semplificazioni, le quali, peraltro, vanno a incidere su un magistero secolare.
Se accade questo, può anche diventare consuetudine che, nella lotta politica esterna ed interna al nostro Paese, venga costruita a tavolino un’improvvisa campagna diffamatoria fondata su notizie, ovviamente false e manipolate contro la nostra Università, solo perché impegnata in un rigoroso progetto di eccellenza innovativo con risultati riconosciuti a livelli internazionali. Un fulmine a ciel sereno senza nessuna ragionevole motivazione ma sulla base soltanto di un teorema, di un presunto collegamento organico tra l’Università e il Movimento Cinque Stelle che avrebbe portato il movimento ad una scelta di due nostre ricercatrici e docenti per un ruolo di ministro nel caso di vittoria del Movimento.
Attacco incomprensibile. Direi di no. Sa, a me sembra chiaro il fine: colpire i Cinque Stelle, delegittimare i loro eletti e il possibile loro Governo buttando fango dove capita e a nulla importa se ad essere colpito è un Ateneo che ha raggiunto importanti risultati sulla ricerca (visibili sul sito della Link Campus University) e che ha messo in piedi corsi di laurea e master assolutamente innovativi, tutti caratterizzati dalla interdisciplinarietà, dalla internazionalizzazione e da una didattica che ha fatto tesoro delle migliori esperienze delle Università di tutto il mondo.
Sa cosa mi fa rabbia? Mi fa rabbia che quei quotidiani, espressione di vecchie logiche e blocchi di potere in via di esaurimento, potevano almeno chiedere conto alle personalità accademiche, che lavorano da noi, su quanto si fa alla Link Campus University. O almeno, se questo era troppo difficile, bastava cliccare sul nostro sito o leggere le pubblicazioni della nostra casa editrice, l’Eurilink University Press, per capire quanta passione e quanto rigore scientifico c’è nel nostro lavoro quotidiano. Questa piccola fatica avrebbe evitato falsità e le richieste di risarcimento danni che siamo stati a costretti a chiedere, in via legale, per tutelare l’immagine dell’Università e dei singoli che vengono o verranno delegittimati”.
“Chi lo scrive è in malafede e ignorante perché la nostra area scientifica disciplinare è quella non dello spionaggio o controspionaggio (gli 007 per semplificare) ma dell’analisi nell’era del ‘cyberspace’, degli studi strategici e diplomatici. Siamo stati per primi a introdurre nelle Università ricerca, corsi accademici e master in materia e di questo siamo contenti. Inoltre, chi scrive questo dimentica, ma lo fa apposta, che la nostra offerta formativa è molto ampia e articolata e riguarda gli studi economici, gestionali e dell’economia circolare , quelli giuridici, di sociologia e psicologia del cambiamento (scuola di Palo Alto), informatica interattiva e intelligenza artificiale (machine learning) e DAMS, per cui gli studi strategici sono solo una parte.
Vorrei ricordare che, da anni, il nostro laboratorio di ricerche sociologiche (composto da ricercatori di eccellenza) effettua ogni anno indagini sui giovani di oggi (la cosiddetta generazione Proteo), coinvolgendo le scuole e oltre ventimila studenti e che il nostro Dipartimento di ricerca vince molte gare internazionali e nazionali, pubbliche e private. E le eccellenze dei ricercatori non sono solo negli studi strategici internazionali, nella ricerca sociologica, nella informatica interattiva e nella intelligenza artificiale e nell’arte (DAMS) ma anche nell’area del management e della finanza e fiscalità internazionale, dove esiste una qualificata offerta di eccellenti università (pensi che in questi giorni su sei abilitati in intermediazione finanziaria due provengono da Link Campus University). Tutto questo le pare poco? A me no. E sa perché. Perché qui stiamo contribuendo a creare la nuova classe dirigente di questo Paese. Mi viene il sospetto che proprio questo dia fastidio”.
La professoressa Paola Giannetakis e la professoressa Elisabetta Trenta sono state indicata da Luigi Di Maio come possibili Ministri del suo Governo. Cosa ne pensa e che ruolo ha avuto la Link Campus University in queste scelte?
“Nessun ruolo, tanto per essere chiari. Si tratta di due docenti con ottima preparazione, con formazione internazionale e interdisciplinare e certamente pronte a svolgere eventuali mansioni difficili. In questo caso sarà il campo a misurarle. Voglio che chi ci legge capisca che la nostra è un’Università libera, un’Università che ha un solo obiettivo: formare al sapere critico. Se i nostri calunniatori avessero letto bene, e non con gli occhiali del pregiudizio, l’elenco del Comitato scientifico della nostra Scuola politica, avrebbe visto la grande ricchezza culturale e, con meraviglia, avrebbe scoperto che ben cinque sono stati eletti o rieletti nel Parlamento in schieramenti diversi e non solo dei Cinque Stelle”.
Un’altra questione che mi pare venga addossata alla Link Campus University sia l’aver avuto come docente il professor Joseph Mifsud coinvolto nel Russiagate. Mi spiega meglio il vostro rapporto con lui?
“Il professor Mifsud ha collaborato con noi quando eravamo filiazione dell’Università di Stato di Malta in Italia, indicato proprio da Malta, sino a quando nel 2008 divenne presidente di EMUNI (Euro Mediterranean University). Per l’anno accademico 2017-2018 ha avuto poi un incarico come professore straniero in Link Campus University in quanto full professor della prestigiosa Stirling University, nel rispetto delle norme in materia. Quando Stirling lo ha dichiarato decaduto – a Novembre 2017 – presso il proprio ateneo, l’incarico da noi ricoperto, in qualità di visiting professor, è venuto meno, anche qui nel rispetto delle leggi italiane”.
Voi sapete dove si trova e perché sia sparito?
“L’Università non ha alcuna informazione su dove si trovi e sui motivi”.
Su più articoli de “Il Giornale” si parla poi di lauree facili con il SIULP e soprattutto di rette degli studenti pagati su un conto a San Marino. Ma davvero è possibile che questo sia accaduto?
“Le attività accademiche si sono svolte e si svolgono nel pieno rispetto delle norme in materia. Altro che lauree facili, altro che favori. Mi preme peraltro ricordare che il corso, oggetto ormai delle fantasie più spinte, è gestito dalla Fondazione Sicurezza e Libertà e che non esiste alcun conto a San Marino intestato alla Link Campus University. Chi afferma il contrario dice semplicemente il falso. E noi siamo costretti anche qui a tutelarci nelle sedi competenti”.
Pensa che dopo la pausa pasquale e con l’inizio delle consultazioni al Quirinale tutto questo possa finire?
“Non siamo profeti, possiamo solo supporre che, essendo noi capitati in uno scontro politico di tentata delegittimazione dei grillini, la macchina della disinformazia dovrebbe a quel punto divenire inutile. Ma tutto è possibile ormai nella vita politica del mondo e del nostro Paese, siamo però pronti a tutto a qualsiasi tentativo di delegittimazione dell’Ateneo o dei sui membri, reagiremo con la forza della nostra storia e trasparenza insieme a tutti coloro che da 20 anni ci sono vicini e che nonostante tutti questi attacchi ci sono ancora più vicini. Ma non lo auspichiamo perché allora l’avrà vinta la barbarie e la libertà diventerà sempre più limitata”.