L’Italia e l’accordo con SpaceX per “telecomunicazioni sicure” mentre la direttrice dei servizi segreti Belloni si dimette

di Emanuela Ricci

L’Italia sarebbe in trattativa con SpaceX, l’azienda guidata da Elon Musk, per un progetto ambizioso volto a fornire telecomunicazioni sicure al governo. Se concluso, l’accordo quinquennale dal valore di 1,6 miliardi di dollari rappresenterebbe il più grande progetto europeo nel suo genere. Fonti vicine alle trattative hanno confermato che il piano ha già ottenuto il via libera dai servizi segreti e dal ministero della Difesa italiani. Tuttavia, l’accordo non è ancora stato finalizzato. La notizia è stata riportata da Bloomberg.

Immediata la smentita di Palazzo Chigi che in una nota fa sapere: “La Presidenza del Consiglio smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati. La stessa Presidenza del Consiglio smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump”.

Sulla vicenda è interventuo anche il senatore Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in Commissione
Esteri e Difesa, e responsabile nazionale Pd Riforme e Pnrr: “In Commissione Esteri e Difesa stiamo discutendo del Documento programmatico pluriennale per la difesa dove sono previsti investimenti importanti per rafforzare la sicurezza delle comunicazioni delle nostre forze armate e delle nostre istituzioni strategiche. Il nostro Paese ha sviluppato professionalita’ e esperienze importanti in ambito nazionale a partire da Leonardo e in ambito europeo con Iris 2 e prima con Galileo e Copernicus. Progetti alternativi a Starlink della SpaceX di Elon Musk. La scelta di chiudere un accordo con la societa’ di Musk per 1,5 miliardi indebolirebbe la prospettiva dell’autonomia strategica e della difesa e sicurezza europea. Il governo venga a riferire immediatamente in parlamento”.

La prospettiva di affidarsi a SpaceX rifletterebbe, tuttavia, una tendenza crescente tra i governi a scegliere strategicamente compagnie private per tecnologie critiche. Nel caso di SpaceX perchè l’azienda è già dieci anni avanti con il progetto e riuscirebbe a garantire la resilieza richiesta già da subito, considerati i venti di guerra che spirano minacciosi da est e sud del globo. Tale dipendenza solleva, però, come visto dalla nota stampa di Alfieri, interrogativi sulla sovranità tecnologica nazionale, poiché così facendo si delegherebbe a entità commerciali esterne e, in questo caso straniere, il controllo di infrastrutture essenziali per la sicurezza nazionale. Nel caso italiano, la decisione di puntare su Starlink potrebbe essere motivata non solo dall’efficienza e dal costo competitivo del sistema, ma anche dalla crescente vulnerabilità dei tradizionali collegamenti via cavi sottomarini. Questi, seppur capillari, sono spesso bersagli facili per attacchi fisici o cyber, come dimostrato da incidenti recenti in vari contesti geopolitici. Non a caso la Difesa ha previsto di incrementare gli investimenti per la sicurezza subaquea al fine di proteggere gli interessi nazionali negli abissi del Mediterraneo.

L’adozione di comunicazioni sicure, tramite costellazioni satellitari nella bassa orbita terrestre, rese possibili dall’evoluzione tecnologica, rappresenta oggi una necessità strategica. I progressi nel quantum computing, che hanno elevato notevolmente i livelli di crittografia e protezione dei dati, rendono questi sistemi satellitari una scelta indispensabile per garantire la resilienza delle comunicazioni governative e militari. La capacità di trasmettere dati crittografati in tempo reale tramite reti satellitari, al riparo da interferenze fisiche e cyber, sta rapidamente superando l’affidabilità delle connessioni tradizionali.

Le discussioni tra Italia e SpaceX, inizialmente rallentate, avrebbero registrato, secondo Bloomberg, progressi dopo la recente visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni al presidente eletto Donald Trump in Florida. Il progetto, scrive Bloomberg, mira di fatto, a garantire una gamma completa di crittografia di alto livello per le comunicazioni governative e a fornire servizi specifici per le attività della Difesa italiana nel Mediterraneo. Inoltre, include l’implementazione di servizi satellitari direct-to-cell da utilizzare in situazioni di emergenza, come attacchi terroristici o calamità naturali.

Starlink, il servizio satellitare di SpaceX, ha già rivoluzionato il settore delle comunicazioni globali, servendo più di 4 milioni di utenti in oltre 100 Paesi con una rete di oltre 7.000 satelliti. Ciò, ha portato a una crescente competizione con gli operatori di telecomunicazioni tradizionali e con rivali come Amazon e paesi come la Cina.

L’Italia starebbe però già valutando alternative a Starlink, tra cui il progetto europeo Iris² o lo sviluppo di una costellazione satellitare nazionale, entrambi con costi stimati superiori ai 10 miliardi di euro. Tuttavia, l’efficienza tecnologica e i costi relativamente ridotti del sistema di SpaceX sembrano, per ora, favorire l’accordo con Musk.

Nonostante l’importanza strategica di Iris², il primo lancio è previsto, però, non prima di tre anni e la piena operatività della rete non è attesa prima del 2030 (con poco meno di 300 satelliti), considerando anche possibili ritardi. Un tempo considerato “siderale”, rispetto ai conflitti in corso che potrebbero interessare direttamente il nostro Paese. Nel frattempo, la competizione nello spazio continua, con Starlink che ha lanciato i suoi primi satelliti nel maggio 2019 e che ora conta quasi 7.000 satelliti in orbita, con l’autorizzazione a lanciarne almeno altri 12.000. Questo pone Starlink in netto vantaggio rispetto a Iris².

In concomitanza con la notizia del probabile accordo tra Italia e SpaceX, si apprende che Elisabetta Belloni, attuale direttrice del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), ha deciso di lasciare il suo incarico, anticipando la conclusione naturale del mandato prevista per maggio prossimo. La decisione, comunicata ad alcuni amici a dicembre e successivamente spiegata a Giorgia Meloni durante una riunione riservata a cui ha partecipato anche Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi, è apparsa improvvisa e inaspettata.

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